Tv, ADU VdA: “regione tradisce lingua francese, ridateci France 2”

“Per gli autonomisti al governo, il francese è un feticcio identitario, da usare come bandiera”, quando “dovrebbe, invece, essere promosso e valorizzato per il suo enorme atout culturale e come ponte tra le popolazioni”. Lo sostiene Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d’Aosta, ritenendo “miope e sbagliata” la decisione “dell’Union e i suoi satelliti (Pd, Padovani e Bertin compresi)” di sostituire il canale France 2 con France 24, “facendo sparire la televisione svizzera”.

Per Adu Vda, “la Regione, anziché migliorare l’offerta di trasmissioni televisive francofone, l’ha diminuita, tradendo lo Statuto di autonomia e l’obiettivo di salvaguardia e valorizzazione della lingua francese”, dato che “il nuovo canale, all news e gratuito, non garantisce la ricchezza, quantitativa e qualitativa, del palinsesto di France 2”.

E punge: “Cosa ne pensano di questo attacco all’autonomia Caveri, campione della francofonia, che di sicuro conosce perfettamente questo dossier e Jean Pierre Guichardaz, che, ricordiamo, è assessore alla Cultura? Gli accordi del 1975, tra Stato, Regione e Rai, non a caso facevano riferimento alla ritrasmissione dei programmi di organismi esteri confinanti”. Il dubbio, sostiene ancora Adu, “è che la maggioranza regionale abbia voluto tagliare le Tv francofone per non rimborsare la Rai che si occupa della ritrasmissione del segnale”.

“Si buttano via milioni di euro in opere inutili e dannose, come Cime Bianche, e poi non si trovano i soldi per un diritto tutelato dalla Costituzione e dallo Statuto? Il francese è sacro solo quando si propone di toglierlo come requisito per l’assunzione dei medici?”. Per il partito rimasto fuori da piazza Deffeyes alle scorse regionali, “l’ipocrisia autonomista è vergognosa” e per questo sostiene “la petizione online per il ripristino dei canali francofoni, chiedendo di comprendere anche la Tv svizzera”.

La raccolta firme, lanciata sabato sulla piattaforma change.org, al momento, ha raccolto 1.004 sottoscrizioni. La questione sarà anche affrontata nella prossima adunanza del Consiglio Valle: “Abbiamo collaborato con Erika Guichardaz del Pcp- anticipa il gruppo- per la presentazione di un’interrogazione consiliare su questo tema”. E conclude: “Per l’Uv e i suoi affiliati, l’autonomia e la lingua francese rimangono strumenti di controllo cittadino, piuttosto che un ponte verso il benessere della nostra comunità”.

(Pma/ Dire)

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