(VIDEO) Falso vaccino per ottenere il green pass rafforzato: scoperto dalla GdF

Nell’ambito dei servizi disposti e pianificati dalla Prefettura di Padova, finalizzati alla gestione dell’attuale emergenza sanitaria, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova hanno deferito alla Procura della Repubblica di Vicenza un cittadino italiano, perché avrebbe istigato alla corruzione un farmacista vaccinatore della provincia patavina.

L’operazione di polizia trae origine dalla denuncia sporta dallo stesso farmacista abilitato alla somministrazione di vaccini anti Covid-19, che aveva ricevuto, prima tramite messaggistica istantanea online, poi tramite messaggi telefonici, la proposta da parte di un soggetto di simulare l’avvenuta vaccinazione a fronte del pagamento di un compenso, al fine di entrare in possesso del cosiddetto “Green Pass rafforzato”.

I Finanzieri della Sezione Operativa Pronto Impiego del Gruppo di Padova, acquisita copia della corrispondenza intrattenuta, hanno intrapreso indagini d’iniziativa che consentivano di individuare il titolare dell’utenza telefonica da cui erano stati inviati i messaggi, in uso ad un quarantaquattrenne residente nella provincia di Vicenza, dove i militari si sono recati per identificare l’autore e acquisire eventuali fonti di prova a suo carico. Ivi giunti, i Baschi Verdi hanno in primo luogo sequestrato il telefono, da cui sono stati inviati i predetti messaggi per richiedere informazioni sulla possibilità di simulare, a pagamento, il vaccino, e successivamente hanno acquisito spontanee dichiarazioni dallo stesso in ordine ai fatti in trattazione.

La persona in parola è stata denunciata a piede libero alla competente A.G. per il reato di istigazione alla corruzione nei confronti del farmacista, nella sua veste di incaricato di pubblico servizio.

Le investigazioni in rassegna si inseriscono nel più ampio contesto dell’azione di contrasto della Guardia di Finanza ai reati contro la P.A. e rappresentano la tangibile testimonianza del costante impegno profuso nell’attuazione delle misure di contenimento alla diffusione dell’epidemia da Covid-19.

Si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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Redazione

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