Ambulatori gratis per ‘attirare’ i medici di base
Ambulatori gratuiti nelle aree più “difficili” per attirare i medici di base. E’ una delle idee al vaglio a Bologna per affrontare la carenza dei dottori di famiglia, che riguarda ormai non solo la montagna o le zone più difficili da raggiungere, ma anche alcune periferie urbane. Un problema ben presente all’Ausl, che “si sta preparando ad fronteggiare problemi e carenze del personale, pensando a creare condizioni che rendano anche le aree meno richieste dai medici di famiglie più appetibili, con ambulatori gratuiti, coinvolgendo anche gli alleati istituzionali”, spiega il sindaco Matteo Lepore.
“Come amministrazione comunale siamo pienamente impegnati su questo fronte”, assicura il sindaco nella risposta al question time letta oggi in aula dal suo assessore Massimo Bugani. E’ stato il centrodestra a porre il tema della carenza dei medici di base, sottolineando che ne mancano all’appello 124 a Bologna e 288 nell’area provinciale. Sono invece 32.000 i bolognesi di fatto senza un medico di base.
“E’ una criticità che sta affrontando tutto il paese, non solo il bolognese”, dice nella sua risposta Lepore, titolare della Sanità nella sua giunta. Il problema, ben noto, è quello dell’alto numero di pensionamenti tra i camici bianchi. E “almeno per i primi anni i nuovi giovani formati saranno troppo pochi per compensare queste uscite”, sottolinea il sindaco. Sicuramente si dovrà cambiare modello organizzativo. Tra le soluzioni profilate, quella di ambulatori con più medici, infermieri e una segreteria “in modo che ci sia sempre un medico a disposizione”, dice ancora il primo cittadino.
Resta critico però il centrodestra. Per Marta Evangelisti di Fratelli d’Italia “non basta fare mea culpa. La soluzione deve essere trovata in conferenza Stato-Regioni auspichiamo che Bonaccini e Lepore si attivino per porre rimedio a questa situazione”. Auspica in via d’uscita che tenga conto di tutti gli aspetti del problema anche Samuela Quercioli di Bologna ci piace. E’ un “problema che ci riguarda ormai da troppo tempo, ora va affrontato”, è la sua replica.
(Bil/ Dire)