Aversa. Manifesto cdx su caso Sogert, Orabona replica a Scuotri

“Il consigliere comunale Mariano Scuotri si è scagliato contro il centrodestra e le liste civiche di riferimento che con un manifesto murale (guarda qui) hanno reso noto alla cittadinanza i 12 nominativi dei consiglieri comunali che hanno votato contro la possibilità di rateizzare il pagamento dei tributi locali anche dopo il pignoramento eseguito dalla società SOGERT S.p.A., affidataria della riscossione, sui conti correnti dei debitori. Per questa iniziativa del centro destra Scuotri è ricorso a termini molto pesanti: ‘lista di proscrizione…gogna politica…livelli di perfidia e cattiveria… mistificazione’. Per la verità, con il suo intervento, la vera mistificazione è stata consumata proprio da Scuotri, che viene indicato come il frontman della maggioranza, che peraltro, giorno dopo giorno, diventa sempre più arcobaleno e sempre più politicamente equivoca e vacillante. La quale maggioranza, mescolando e manipolando le carte, si spende in continuazione, come si è speso anche ora il consigliere Scuotri, per disinformare e fare intendere ai cittadini che il centrodestra sarebbe contro ogni legittima azione di recupero dei debiti fiscali dei contribuenti. Cosi blaterando, questi signori tentano di spacciare una spudorata e strumentale falsità!”. A dirlo – tramite una nota stampa- il coordinatore cittadino di Forza Italia Aversa nonché Responsabile Regionale di Forza Italia Seniores, Isidoro Orabona.

“La verità sacrosanta, come è stato più e più volte spiegato e come ormai dovrebbe essere chiaro perfino alle orecchie più dure, è che il centrodestra vuole, e si è limitato a proporre, che anche dopo il pignoramento, per far venire meno questo umiliante e paralizzante strumento spesso azionato in maniera ‘avventurosa’ e atecnica, si apra una fase di ascolto e mediazione con i debitori per giungere a una equa e praticabile soluzione di rateizzazione del pagamento dovuto. Niente di più, niente di meno e niente di diverso. Questo incontestabile dato di fatto viene però continuamente stravolto dal sindaco e dai suoi sfiatati trombettieri con la ormai falsa e scrotoclasta cantilena del ‘ripristino di legalità’ e di una presunta bonifica dei conti pubblici, dovuta, si aggiunge, alla mala politica degli amministratori delle passate amministrazioni. Tutte queste puerili e strumentali affermazioni, però, non c’entrano assolutamente un bel fico secco nella questione sollevata dal centrodestra, tanto è vero che, come è bene ribadire, si scontrano frontalmente con la verità, costituita dalla inequivocabile proposta votata in consiglio comunale. Chi afferma il contrario spara solo castronerie e tenta di camuffare e contrabbandare la falsità come verità. Punto”.

“Al proposito, va semmai evidenziato che, con un silenzio tombale privo del minimo pudore politico, gli autonominatosi e poco credibili ‘moralizzatori’ a tempo perso della attuale giunta svicolano sempre su un fatto da commedia degli equivoci: molti dei politici anonimamente da essi “incriminati” di avere dissestato i conti pubblici e apoditticamente accusati di essere stati responsabili del malgoverno cittadino sono, guarda caso, proprio gli stessi politici che ora, con un acrobatico e spericolato salto che li ha fatti proclamare ‘volti freschi di una nuova stagione’, puntellano e votano la sopravvivenza della giunta del frontman di Golia. Al quale va anche ricordato, visto che si finge sempre di dimenticarlo, che l’attuale assessore al bilancio, Francesca Sagliocco, beatificata dai suoi attuali apologeti come la taumaturga dei conti pubblici aversani, in tempi non lontani ricopriva lo stesso incarico in una passata amministrazione di centrodestra, proprio quella, cioè, che ora viene accusata di avere taciuto, disamministrato, sperperato, bla, bla, bla. Insomma, l’assessore Francesca Sagliocco, per i suoi attuali e temporanei protettori multicolori (i quali, forse, avranno ‘vaccinata’ la Sagliocco contro il denigrato virus del passato), avvenuta la sua ‘sanificazione’, sarebbe la novella madre Teresa di Calcutta del nostro bilancio comunale. Il consigliere Scuotri poi, nel suo intervento, imbrodandosi nell’evocare ‘la qualità e la quantità dell’impegno’ della sua (?) maggioranza (Quale? Quella sorretta da -ex- esponenti di centrodestra?) ha furbescamente evitato di commentare anche un altro importante dato di fatto: a fronte dei 12 voti della sua maggioranza, i voti a favore della rateizzazione proposta dal centrodestra sono stati ben 10, nell’assenza di tre consigliere comunali”.

“Due delle quali, però, molto presumibilmente, se presenti, si sarebbero accodate ai 10; e, chissà, forse a questi 12 si sarebbe aggiunta anche la terza consigliera, anche lei già esponente e candidata nella coalizione di centrodestra. Una votazione, questa verosimilmente ipotizzata, che avrebbe comportato la seconda cocente sfiducia all’attuale pateracchio politico partorito dalla premiata cooperativa ‘Alfonso Golia e compagni a irresponsabilità illimitata’. La prima sfiducia, infatti, non lo si dimentichi, né sarà mai dimenticato, fu cancellata con il vergognoso ribaltone del 7 dicembre 2020. Quanto inoltre all’evocato “dibattito politico-amministrativo” tra maggioranza e opposizione improntato a civiltà e rispetto, lo stesso è un desiderio del centrodestra che però viene regolarmente deluso, fino a rappresentare quasi un lusso, un piacere raro. Non è certamente il centrodestra, ma altri che, senza scomodare gli argomenti o tacendo e calpestando la verità dei fatti, si rifugiano nella rissa e nell’offesa nel tentativo di delegittimare gli avversari. Né è il centrodestra, ma altri che, nel timore di essere contraddetti da fatti che non possono essere negati, privilegiano i soliloqui onanistici o i rituali e soporifici interventi autocelebrativi sui social, tutti recitati senza il minimo contraddittorio. Non è il centrodestra, ma altri che, alle critiche politiche, rispondono con usurati slogan o affidandosi agli anatemi più che alle strategie. Da ultimo: ma come si può azzardare, anche semanticamente, a definire lista di proscrizione un manifesto murale che, sottoscritto da tutte le forze di opposizione, elenca e porta a conoscenza del ‘popolo’ (sempre evocato e mai rispettato: vedi ribaltone) i nominativi dei consiglieri comunali (pubblicizzati anche da tutti i social e dalla stampa) che hanno votato in consiglio comunale contro una proposta del centrodestra? Evidentemente quella sconsiderata definizione del frontman è ‘una voce dal sén fuggita’ o forse dovuta a chi avverte già l’odore della sconfitta”.

Redazione

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