Carinaro. Consiglio comunale deserto, Masi: “Maggioranza fa vittimismo per mascherare proprie inefficienze”
“È fatto notorio che, da quando il sottoscritto ha lasciato la maggioranza, la squadra che governa Carinaro ha scelto la linea comunicativa dell’inabissamento, del silenzio sempre e comunque, nel quale, mi sia consentita la battuta, è anche facile intravedere il profilo di chi questa linea la impone. Pertanto, accolgo il comunicato a firma dell’amministrazione comunale con un sentimento di viva e sincera gioia. Al di là delle stupidaggini in esso contenute, infatti, è sempre un fatto positivo che un’amministrazione scelga di confrontarsi apertamente con le critiche che le vengono mosse, e data la rilevanza della novità, essa non può che essere accolta positivamente. Mi auguro, però, che ci si trovi davvero al cospetto di un’inversione a U e non a un caso isolato; fortunatamente l’amministrazione avrà la possibilità di dimostrarlo subito, a partire dal Consiglio che si celebrerà martedì, nel quale, a questo punto, sarebbe assai ipocrita e disdicevole se la neo Presidente del Consiglio soffocasse il vivo dibattito che inevitabilmente si svilupperà, nascondendosi dietro le maglie di un regolamento antiquato e inadeguato”. Così, in una nota, il consigliere indipendente Stefano Masi replicando al comunicato stampa dell’amministrazione comunale (leggi qui).
“Detto ciò, veniamo al dunque. Mi viene imputato il silenzio per non aver pubblicamente preso le distanze da una delibera che non ho mai votato, avente ad oggetto lo studio di fattibilità del lavori presso il campo sportivo, approvata il 9 aprile 2020, nonostante fossi ancora componente della maggioranza, essendone uscito soltanto nel maggio successivo. Dispiace dover evidenziare, sebbene sia fin troppo evidente, che ogni matrimonio che naufraga è sempre anticipato da litigi e incomprensioni che, nella speranza di salvare la coppia, non sempre (anzi quasi mai!) vengono resi pubblici. Insomma solo un cretino potrebbe credere, e un bugiardo matricolato affermare, che io abbia lasciato l’amministrazione nel maggio 2020, all’improvviso, avendo condiviso ogni cosa che, fino ad allora, era stato fatto. E’ molto più credibile, invece, che la mia dichiarazione d’indipendenza, sia stata il frutto di un percorso di sofferenza e scontri per i continui tradimenti del programma elettorale sottoscritto all’atto della candidatura, la cui esplosione è avvenuta il 5 maggio 2020 con le dimissioni da capogruppo e delegato all’urbanistica, e definitivamente compiutasi con la successiva dichiarazione d’indipendenza del 27 maggio 2020. Ho prove per dimostrarlo? Certo che ho prove: il paese sappia che già in data 14 aprile 2020 avevo comunicato al Sindaco e ai consiglieri comunali, con una lettera e alcuni messaggi, che ero pronto a rassegnare le dimissioni dalle deleghe conferite per le troppe incomprensioni. Inoltre ho più volte pubblicamente affermato che non avevo lasciato l’amministrazione soltanto per l’oscura stasi amministrativa sulla cosidetta “Variante Marican” ma che le ragioni dell’uscita dalla maggioranza erano molteplici e i dissidi profondi. Sono pronto a sfidare il Sindaco ad un confronto pubblico su tutto quanto accaduto nei primi mesi della sua amministrazione, in qualsiasi momento egli lo desideri. Sarebbe una bella pagina di trasparenza se il Sindaco accettasse di esporre al giudizio dei carinaresi fatti e comportamenti accaduti nel primo anno di amministrazione, in particolare rispetto alla narrazione della campagna elettorale: decida il giorno e prenoti la piazza, io sono pronto”.
“Quanto alle mie critiche sulla scelta fatta in materia di lavori al Campo, ho sempre detto che non era saggio impegnarsi con un mutuo ventennale da 1 milione di euro, non solo per ristrutturare il campo, ma anche per ampliare l’offerta della struttura, a fronte dell’oneroso rateo da dover restituire. Il Sindaco, d’altronde, dichiara che già in passato, quando il costo dei ratei dei precedenti lavori era più basso, si coprivano i costi con difficoltà (leggi qui); cosa succederà adesso quando dovremo restituire cifre fino a cinque volte superiori rispetto ai possibili futuri proventi? Non trovandosi di fronte a un finanziamento a fondo perduto, ma ad un prestito da restituire, la domanda è d’obbligo: quei lavori e, in particolare in quella misura, erano l’urgenza principale della nostra comunità? Considerato che esistavano linee di finanziamento a fondo perduto, chi è responsabile del fatto che il progetto presentato sia stato sonoramente bocciato in quanto non conforme al Codice degli appalti? Ma veniamo al Consiglio andato deserto. Ho già avuto modo di evidenziare che è la maggioranza a dover garantire il numero legale e, se non ha i numeri, deve avere l’umiltà di chiedere un atto di generosità alle forze di minoranza. Viceversa l’amministrazione, che non si è mai degnata di coinvolgerci in queste scelte, ha aspettato che noi dichiarassimo la l’intenzione di abbandonare l’aula per chiederci, tra l’altro, con inusitata arroganza, di rimanere per la celebrazione del Consiglio. Smettetela di far vittimismo, dunque, e provate a garantire la validità della seduta di martedì. In tale sede, se avrete il coraggio di garantire anche su questa questione un dibattito franco, ampio e non strozzato o, peggio, censurato, avremo tempo e modo di far emergere quanto quella di questi giorni non sia altro che l’ennesima pagliacciata dell’amministrazione Affinito, il cui movente è solo un tragico e disperato tentativo di scaricare su altri le proprie inefficienze, la propria improvvisazione e la propria incapacità a svolgere il ruolo affidato dal popolo di Carinaro”.