Nella Finlandia a un passo dalla Nato non odiano i russi
“Qui in Finlandia il rapporto con la Russia è cambiato molto da quando è iniziato il conflitto. Nonostante questo, però, facciamo un distinguo fra il governo e il popolo russo, di cui conosciamo la condizione e le sofferenze provocate da alcune scelte del governo”. A parlare da Helsinki è Niina Sinkko, segretaria generale della Suomi-Venaja-Seura, la Società Finlandia-Russia nata nel Paese scandinavo nel 1944, pochi anni dopo la cosiddetta ‘Guerra d’inverno’ che fra il 1939 e il 1940 vide scontrarsi gli eserciti dei due Paesi. L’agenzia Dire raggiunge la dirigente mentre in Europa è in corso un altro conflitto, quello cominciato il 24 febbraio scorso con il lancio di un’offensiva militare russa in Ucraina.
FINLANDIA E SVEZIA POTREBBERO ABBANDONARE NEUTRALITÀ
La mobilitazione militare russa sul suolo del Paese, ex repubblica sovietica indipendente dal 1991, ha provocato un’evoluzione senza precedenti in Finlandia e anche della vicina Svezia.
La prima ministra di Helsinki, Sanna Marin, ha annunciato in settimana che la Finlandia, che ha una storia pluridecennale di neutralità, deciderà “in settimane o al massimo mesi” se fare ingresso nella Nato dopo la pubblicazione di un report del governo sui “cambiamenti nel settore della sicurezza” provocati dalla crisi in Ucraina. Nel documento un eventuale ingresso di Helsinki e di Stoccolma nell’Alleanza atlantica viene descritto come foriero di “stabilità a lungo termine” nella regione del Mar Baltico. Il parlamento finlandese è quindi pronto discutere della questione; un passaggio, questo, definito “storico” da alcuni media locali.
TENSIONE IN RUSSIA PER LA POSSIBILE ADESIONE ALLA NATO
La prospettiva di nuove adesioni scandinave alla Nato sta alimentando preoccupazioni a Mosca. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nonché ex capo di Stato Dmitrij Medvedev ha detto che qualora i due Paesi entrassero nell’Alleanza i confini fra Russia e Nato raddoppierebbero e che quindi questi dovrebbero “essere presidiati con forze di terra e difesa aerea e con lo schieramento di significative forze navali nelle acque del Golfo di Finlandia”. Stoccolma ed Helsinki nella Nato, per Medvedev, potrebbe voler dire addio “allo status non nucleare nel Baltico”.
STOP AI PROGETTI DI COOPERAZIONE, TRANSFRONTALIERI IN STAND BY
Una escalation che torna nelle parole di Sinkko. “Il rapporto fra i nostri due Paesi è crollato in poche settimane e da quando sono cominciate le ostilità in Ucraina molti progetti di cooperazione sono stati sospesi o fermati. Tutto un ecosistema trans-frontaliero è stato messo in standby”, dice la segretaria generale, anche in riferimento a progetti specifici: “La cooperazione con la Russia nell’ambito del Consiglio dei ministri nordico è stata interrotta, così come una serie di progetti, come il Carelia Cbc, frutto della cooperazione tra Finlandia, Russia e Unione Europea”.
IL 58% PROVA SIMPATIA PER I RUSSI: “STANNO SOFFRENDO PER LE SCELTE DEL GOVERNO”
A fornire una panoramica sul deterioramento dei rapporti fra Mosca e Helsinki è anche un sondaggio pubblicato in settimana dal think tank locale Eva. Stando alla rilevazione, circa il 75 per cento ha detto di aver un atteggiamento negativo nei confronti della Russia mentre solo il 12 per cento penserebbe che non ci sia un motivo per reagire all’offensiva di Mosca. Più della metà degli intervistati, però, il 58 per cento, continua a mostrare sentimenti di simpatia nei confronti dei cittadini russi, abitanti di un Paese che con la Finlandia condivide oltre 1.300 chilometri di confine.
È da qui che parte Sinkko. “Abbiamo storicamente un rapporto stretto con i russi – dice la segretaria generale. “Molti hanno amici e familiari in Russia e, forse meglio di altri Paesi europei, conosciamo i sentimenti dei russi e siamo in grado di capirli”. Sinkko conclude: “Sappiamo che anche loro stanno soffrendo, per le scelte del governo e per la restrizione delle libertà civili”.
(Dire)