Guerra in Ucraina, la campagna di solidarietà del Sacro Convento di Assisi

Sono quindici i frati Minori Conventuali che nei cinque conventi in Ucraina aiutano la popolazione in fuga dalla guerra. I nostri confratelli sono in prima linea nell’assistere chi scappa da questa immane tragedia. Accolgono ogni giorno persone sole e famiglie disperate e in molti casi le aiutano a superare il confine. I nostri frati hanno bisogno di un sostegno, di un piccolo gesto: un SMS o una chiamata da numero fisso al 45515 per non lasciare soli i profughi ucraini.

In questa emergenza umanitaria i nostri frati si sono attivati, in modo diretto, rapido ed efficiente. Le comunità della Custodia della Santa Croce in Ucraina si sono adoperate ad accogliere e sostenere i profughi e chiunque viva particolari situazioni di disagio. Nel convento di Boryspol – l’esercito russo è solo a 30 km a nord – c’è padre Andrzej che nella stazione ferroviaria di Przemyśl aiuta e dà indicazioni ai profughi che vogliono raggiungere la Polonia. Ci sono padre Aleksander e fra Grzegorz che visitano i malati e chi è solo. Forniscono loro aiuto spirituale e materiale: medicine e vestiti. Insieme a un gruppo di parrocchiani, preparano il cibo per l’esercito e tutti coloro che sono impegnati nella difesa del territorio.

Nel convento di Kremenchuk ci sono fra Piotr e fra Marian: organizzano pasti per i senzatetto e i poveri. Forniscono aiuti alimentari ai residenti rimasti soli, prestano servizio come cappellani militari e distribuiscono vestiti e cibo ai soldati.

Nel convento di Mackowce sono rimasti frati e suore che quotidianamente si occupano dell’attività pastorale, dell’aiuto ai poveri, del trasporto di aiuti umanitari e del trasferimento di persone in altre città in Ucraina e all’estero. Organizzano il trasporto di medicinali e cibo nei luoghi di conflitto e hanno attivato in parrocchia un asilo per bambini, dove imparano a suonare e cantare.

Nel convento di Bolszowce ci sono cinque frati che ospitano oltre 80 persone: per lo più famiglie con bambini fuggite dalle bombe. Oltre al lavoro pastorale e all’assistenza ai profughi di guerra, organizzano aiuti umanitari verso altre regioni dell’Ucraina e il trasporto di aiuti materiali attraverso i confini statali.

Nel convento di Leopoli le persone dell’est in fuga possono soggiornare per alcuni giorni in una casa contigua alla nostra chiesa di Sant’Antonio e poi partono per la Polonia. Il compito principale dei frati è il lavoro pastorale e il trasporto delle persone al treno, all’autobus o alla frontiera per espatriare. I francescani si occupano anche del trasporto degli aiuti attraverso i confini statali e dell’invio del materiale umanitario al resto del Paese. La Custodia Francescana di Ucraina coordina anche la distribuzione di generi di prima necessità in arrivo dall’estero ad altre congregazioni religiose nel Paese.

Sostieni “Una mano francescana all’Ucraina”: fino al 30 aprile dona 2 euro con un SMS al 45515 da cellulare WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali; oppure 5 o 10 euro con chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e 5 euro con chiamata da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile.

Per maggiori informazioni e per sostenere in altro modo il progetto solidale visita il sito www.sanfrancesco.org.

Redazione

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