Non solo Putin, in tribunale anche il suo circo mediatico

La propaganda sta giocando un ruolo fondamentale nella guerra in Ucraina scatenata dal regime di Putin. Ogni giorno, ogni volta, di fronte alle scene drammatiche di morte e distruzione, uccisione a sangue freddo di civili, stupri e torture compiute dai soldati russi il circo mediatico del dittatore comincia il controcanto. Immediatamente veicolato dai media controllati dal governo russo che, dopo la legge che punendo con anni di galera chi trasgredisce e veicola controinformazione, ha portato alla chiusura di quelle poche voci indipendenti sopravvissute a tutti questi anni di censura.

E quando la propaganda ti bombarda quotidianamente il cervello dicendo che in Ucraina ci sono i nazisti e che i russi stanno combattendo una nuova guerra a Hitler ecco che da questa parte si crea consenso, ci si convince che i russi sono buoni e tutti gli altri cattivi da distruggere. E i sondaggi certificano che il gradimento per Putin tra i cittadini è schizzato all’83%.

Insomma siamo oltre il limite, la propaganda di Putin non solo crea il consenso al regime e l’appoggio alla guerra che scatena ma addirittura forgia una pubblica opinione che glielo chiede. Quindi non solo Putin e la sua cricca di regime ma anche tutto il National Media Group che sforna ogni minuto menzogne dovrebbe in futuro essere processato per crimini di guerra. Quindi i colpevoli non sono soltanto i soldati che hanno ucciso a bruciapelo civili con le mani legate dietro la schiena ma pure chi dallo schermo gli ha urlato ‘dai, spara’.

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(Dire)

Redazione

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