Luciano Crolla verso la segreteria di Azione Napoli
Sabato 30 aprile alle 10,30 presso il Grand Hotel Capodimonte si terrà il primo congresso cittadino di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda e Matteo Richetti.
L’appuntamento completa il lungo percorso congressuale cominciato nel gennaio scorso culminato con l’elezione a Segretario nazionale proprio di Carlo Calenda il 20 febbraio scorso a Roma, nello storico Palazzo dei Congressi.
Con l’elezione della segreteria cittadina sarà completato l’assetto organizzativo campano di Azione, che ha già designato Giuseppe Sommese come Segretario regionale e Francesca Scarpato, esponente nazionale del partito, come Segretaria dell’area metropolitana.
Candidato unitario alla segreteria è Luciano Crolla, 46 anni, che dopo un passato da dirigente del Partito Democratico a guida Renzi, sabato mattina sarà acclamato primo segretario cittadino di Azione.
Responsabile comunicazione dell’EAV, attualmente in forze al Consiglio regionale, in supporto del Presidente della prima commissione permanente e consigliere regionale Peppe Sommese (che di Azione, come detto, è il Segretario regionale), Crolla è tra gli animatori della vita politica napoletana più attivi negli ultimi anni: dalle stagioni delle Leopolda di lotta (prima) e di governo (poi), alla organizzazione della “Fonderia delle Idee”, con il gruppo dei giovani rottamatori Nicodemo, Ederoclite, Migliore ecc. e fino alla battaglia referendaria del 2016, sempre in prima linea.
Crolla si presenterà all’assemblea degli iscritti con un documento dal titolo “Napoli, sul serio”, evocativo della fortunata campagna elettorale capitolina che ha visto l’affermazione della lista “Calenda” come prima forza della città.
“La città appare, oggi più che mai, frammentata, disunita, impoverita. Alle profonde crisi che hanno attraversato e attraversano il Paese, negli ultimi decenni si sono aggiunti fallimenti amministrativi e politici gravissimi. De Magistris non è stato un incidente della storia. Napoli è stata l’incubatrice del populismo italiano, tra i pochi, nell’ Europa “che conta”, così robusto da essersi fatto governo, con gli esiti che conosciamo e che ancora pesano, perfino nelle vicende internazionali che stanno sconvolgendo l’agenda del mondo.
A Napoli sono germogliati i primi meet-up, le cellule embrionali del futuro movimento 5 Stelle, sulla grande crisi dei rifiuti. Non è un caso se il gotha nazionale grillino, la sua leadership, possa vantare nobili natali proprio nella nostra area metropolitana. Il fenomeno mediatico de Magistris, invece, è stato il prototipo, in salsa arancione, di questo modello: l’anello di congiunzione tra Toninelli e la sinistra italiana in crisi di identità, con le sue senili fibrillazioni ribelliste, pauperiste, giustizialiste. Ma i problemi della città sono ancora tutti lì, denunciati e irrisolti.
Noi ambiamo, anche a Napoli, a praticare e a far crescere quello spazio intelligente del riformismo “utile” al Paese che non si rassegna al “bi-populismo” di destra e di sinistra, verso il quale il nostro sistema politico ha declinato, quasi per inerzia, negli ultimi decenni. Vogliamo essere utili alla città, anche all’amministrazione Manfredi, ottima personalità, che però sconta, come avevamo ampiamente previsto, le difficoltà di avere una coalizione enorme ed eterogenea, fortemente condizionata dai populisti. Lo stallo nelle municipalità è imbarazzante, le istituzioni non appartengono ai partiti, ma ai cittadini”