Promette una prestazione sessuale ma ruba il cellulare al cliente

Ieri pomeriggio alle ore 16.00 su disposizione della Sala Operativa della Questura di Parma, un equipaggio delle Volanti si è recato in viale Fratti dove un uomo, che aveva poco prima chiamato il 113, stava rincorrendo una donna, a suo dire, autrice del furto del proprio smartphone.

Appena giunti su viale Fratti, all’altezza di via Giuseppe Muggia, gli Agenti hanno visto il richiedente  attirare la loro attenzione. Lo stesso, che intanto stava percorrendo via Muggia verso viale Mentana, riferiva che in quella direzione si era appena allontanata una donna che gli aveva sottratto il proprio smartphone.

Secondo il racconto dell’uomo, alle ore 01.00 circa, si era messo alla ricerca di una donna dedita al meretricio per consumare un rapporto sessuale. Durante la ricerca, nei pressi di viale Bottego, incontrava casualmente una donna sudamericana che gli riferiva che lei stessa poteva effettuare la prestazione sessuale dietro pagamento ma che avrebbe dovuto contattare telefonicamente una sua amica in modo da farsi prestare una camera del suo appartamento.

A quel punto, proprio al fine di mettersi in contatto con l’amica, la donna si faceva prestare il cellulare dall’uomo, e facendo finta di parlare con qualcuno camminava percorrendo viale Bottego raggiungendo la vicina via Trento. A quel punto, inseguita inutilmente dall’uomo, accelerava il passo e iniziava a correre facendo perdere le sue tracce dopo il sottopasso di via Trento.

Ieri pomeriggio, infine, mentre l’uomo si trovava in via Trento rivedeva la stessa donna che la notte precedente si era impossessata del suo cellulare e subito riconosciutala con certezza, perché con indosso il medesimo abbigliamento del momento del furto, la avvicinava chiedendo la restituzione del suo cellulare. La stessa dapprima riferiva che lo avrebbe restituito in serata, e poi iniziava a scappare velocemente in direzione viale Fratti. L’uomo a quel punto dopo aver composto il 113, con il cellulare prestato da un amico, iniziava l’inseguimento della donna.

Gli operatori della Volante velocemente raggiungevano la donna riuscendo a fermarla poco dopo. La stessa risultava sprovvista di un qualsiasi documento utile a una compiuta identificazione e durante le fasi del controllo si mostrava estremamente nervosa e restia a dare qualsiasi informazione chiedendo più volte contezza del controllo.

Al fine di procedere a una compiuta identificazione la donna veniva quindi condotta in Questura per le operazioni di fotosegnalamento e identificata per una 46enne cubana irregolare sul territorio nazionale. Tuttavia l’attività di controllo non permetteva di rinvenire il cellulare indicato dall’uomo, in quanto non posseduto dalla donna.

Contestualmente l’uomo veniva invitato a recarsi in Questura per sporgere denuncia di furto.

Alla luce di quanto emerso la 46enne cubana veniva denunciata per il reato di furto aggravato e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione al fine dell’adozione di tutte le procedure inerenti l’espulsione dal territorio con accompagnamento presso il C.P.R.

Redazione

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