La Russia aggredisce e l’Ucraina si difende: la difficile battaglia per far vincere la verità

Le ultime notizie parlano della nuova offensiva dell’esercito russo nel sud dell’Ucraina decisa dal nuovo generale Aleksandr Dvornikov. Lui è un esperto, si è fatto le ossa in Siria dove ha impiegato la sua tattica, per la verità molto semplice: bombarda e rade al suolo ogni cosa e poi manda i suoi soldati a ripulire ciò che resta. Farà lo stesso in Ucraina?

La pace, una soluzione per arrivare ad una tregua che risparmi in primo luogo la mattanza della popolazione civile, sembra lontana, impossibile. Resta la speranza che il dittatore russo, Vladimir Putin, debba per forza presentarsi alla parata del 9 maggio a Mosca, anniversario della vittoria sovietica contro la Germania nazista, con una qualsiasi vittoria da sventolare di fronte al popolo festante. Che alla fine alla sua voglia sfrenata di potere basti posizionare le sue bandiere nel sud dell’Ucraina.

Per noi, i giornalisti che vivono e lavorano in questa parte dell’Occidente, ormai vicino al terreno di battaglia, la sfida più grande è quella di puntare alla verità, a fornire notizie attendibili su quanto sta accadendo. Quando c’è una guerra in corso, con le rispettive propagande che si mettono all’opera, è un lavoro difficile, di verifica continua e di scarto. Ci sono inviati sui luoghi del conflitto, che rischiano la vita per raccontare le stragi e le torture che subiscono i civili. Sono loro le prime sentinelle della verità. Qui da noi, in una situazione diciamo di normale quotidianità, sia in tv che su tutti gli altri media invece ci si azzuffa e ci si accusa, tra chi appoggia e vuole armare la resistenza del popolo ucraino e quanti, invece, vista la superiorità dei russi, chiedono di farla finita, di arrendersi e abbassare la testa al nuovo Zar della Santa Russia.

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(Dire)

Redazione

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