Sanità, De Luca: “Medici non vanno in pronto soccorso, dobbiamo inventarci qualcosa”

“Noi, come in tutta Italia, abbiamo il problema che i medici in pronto soccorso non ci vanno perché oggi è diventato come andare in un campo di battaglia. È un problema da porre a livello nazionale, probabilmente facendo dei contratti ad hoc. Una carenza che riguarda in parte anche gli anestesiti. Noi stiamo procedendo con i concorsi, ma dobbiamo inventarci qualcosa perché è diventato un problema andare a lavorare nei pronto soccorso”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine di una conferenza stampa a palazzo Santa Lucia.

“Il governatore De Luca pone oggi il tema della fuga di medici dai Pronto soccorso. Un fenomeno che mette a rischio l’intero sistema di emergenza-urgenza, che si fa sempre più drammatico alla luce degli ultimi concorsi rimasi semideserti per assumere personale medico in quei reparti. Una questione che ho a cuore da tempo e per affrontare la quale ho formulato una mozione che ha trovato già ampia convergenza da parte della maggioranza in Consiglio regionale e che è stata condivisa anche dalla giunta regionale. Stando alla mia proposta, che auspico sia approvata al più presto, i concorsi per tutte le branche di area medica equipollenti alla Medicina d’urgenza, dovranno prevedere per i vincitori l’assegnazione temporanea al Pronto soccorso per un periodo di almeno due anni, accompagnata da un periodo iniziale di addestramento sul campo”. Così la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino. “Otteniamo così due risultati. Da un lato – spiega Ciarambino – garantiamo continuità all’assistenza in reparti nei quali il personale è ridotto all’osso, dall’alto possiamo formare adeguatamente il nostro personale medico. Un provvedimento che è già realtà in regioni come la Toscana e che potrebbe potenziare una volta per tutte il sistema di emergenza-urgenza in Campania. Al contempo bisognerà spingere sul governo nazionale perché chi sceglie di lavorare in Pronto soccorso come al 118 venga incentivato”.

“Ha ragione il presidente De Luca a lanciare l’allarme: la fuga di medici dai Pronto Soccorso è un problema serio. Non solo in Campania” Lo afferma il presidente nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria, Paolo Ficco, per il quale le affermazioni del governatore campano, “sono assolutamente in linea con le preoccupazioni del Saues che ha manifestato a più riprese, proprio relativamente alla fuga dei medici dal Pronto Soccorso e dal 118, in piazza Montecitorio e sotto la sede del ministero della Salute, proponendo al Governo un provvedimento ad hoc, così come esposto dettagliatamente a Sabaudia, al Congresso nazionale 2022 del SIS 118, rimaste purtroppo inascoltato”.

“I medici convenzionati del Pronto Soccorso e del 118 – ricorda Ficco – non abbandonerebbero il servizio, come sta avvenendo, se a loro fosse garantito un rapporto di lavoro in regime di dipendenza”.

Per il presidente del Saues “è necessario che il governo, che al pari di diverse forze politiche appare favorevole a questa soluzione, emani dunque urgentemente un provvedimento ad hoc affinché si riconosca ai medici convenzionati di emergenza territoriale e di Pronto Soccorso un diritto maturato sul campo che eviterebbe l’esodo di questi medici da questi servizi”.

(Com/Elm/Dire)

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