(VIDEO) L’edizione del TG Psicologia

È online l’edizione settimanale del TG Dire Psicologia a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– DEPRESSIONE PER 13% DONNE IN GRAVIDANZA, TMS AIUTO CONCRETO PER TERAPIA “Studi recenti indicano che la depressione perinatale, che si manifesta nel periodo precedente o immediatamente successivo alla nascita e fino a 12 mesi dopo il parto, è frequente e si attesta su una media del 13% delle donne in gravidanza o nel periodo del post-partum”. A illustrare le caratteristiche della depressione perinatale è Antonio De Giovanni, psichiatra e direttore sanitario di Brain&Care Group, intervenuto al convegno su ‘L’approccio clinico integrato e la rTMS in ambito neurologico e psichiatrico’, tenutosi a Rimini. Lo specialista sottolinea che sono disponibili diverse possibilità di trattamento, che vanno dalla terapia farmacologica alla psicoterapia, alle tecniche di Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS).

– MINORI. CNOAS: IN ITALIA 2,7 ALLONTANAMENTI OGNI 1.000 RAGAZZI, SOTTO MEDIA UE “In Italia, vengono allontanati dalla famiglia e dati in affido ai servizi sociali 2,7 minori ogni 1.000, ben al di sotto delle medie di altri Paesi europei e d’oltreoceano. Questo vuol dire che nel nostro Paese si allontana sempre mantenendo il concetto di residualità dell’intervento”. Lo ha assicurato Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. “Secondo le norme nazionali e le convenzioni internazionali- ha ricordato Gazzi- l’allontanamento deve essere sempre l’ultima ratio, se non nelle situazioni di rischio imminente per il minore. L’allontanamento, inoltre, deve rispettare regole e norme e sottostà al controllo di un giudice. Bisogna dunque sfatare il mito che sia l’assistente sociale a decidere. Il problema è, eventualmente, la mancanza di valutazioni multidimensionali idonee che consentano al magistrato di prendere le sue decisioni”.

– SOCIALE. 97% ITALIANI FAVOREVOLE A CASE DELLA COMUNITÀ Il 96,7% degli italiani apprezza le Case della comunità soprattutto per la presenza, in un unico luogo, di più professionisti sanitari e per il coordinamento tra gli interventi sanitari e socio-sanitari. È quanto emerge dalla survey ‘La sanità che vorrei’, realizzata nell’ambito dell’iniziativa Meridiano Sanità in collaborazione con Cittadinanzattiva. A prendervi parte, 1.119 cittadini italiani: il 60,7% con un’età compresa tra 51 e 74 anni. Se i più giovani apprezzano anche la disponibilità dei servizi 12 ore al giorno 7 giorni su 7, chi presenta delle multicronicità vede nella Casa di comunità anche un luogo di semplificazione del percorso di cura. In aggiunta, in quanto primo punto di contatto tra la comunità e il sistema socio-sanitario, i cittadini valutano positivamente l’ampliamento delle attività in carico alle Case di comunità nella direzione di maggiore attenzione alla promozione della salute, al supporto psicologico e al sostegno per la terza età e di garanzia della multidisciplinarietà della presa in carico e dell’integrazione con le altre strutture del Servizio sanitario nazionale.

– UCRAINA. VICEPREMIER STEFANISHYNA: CONTATI 36 CRIMINI GUERRA, IN CORSO GENOCIDIO “È molto difficile trovare le parole giuste e politicamente esatte per descrivere le atrocità che vengono commesse nel mio Paese. Sono una cittadina, una madre, una donna e un membro del governo e nessuna parte di me stessa è in grado di accettare la gravità di quello che sta accadendo. Abbiamo contato 36 crimini di guerra diversi e la Russia non si fermerà nonostante le decisioni dell’Unione europea o della Nato. La risposta del mondo deve essere immediata. Ogni giorno emergono dettagli sempre più orribili di torture, sepolture di massa, violenze sessuali, brutalità commesse di fronte ai bambini”. A denunciarlo è la vicepremier ucraina, Olha Stefanishyna, intervenuta in videoconferenza con le Commissioni Femminicidio, Diritti umani e contro l’odio del Senato.

– UCRAINA, CATALUCCIO: FOSSE COMUNI CANCELLANO IDENTITÀ “Le fosse comuni sono la conseguenza delle stragi di guerre che rendono anonimi tutti. Questo anonimato porta con sé la mancanza di una sepoltura che consenta di riconoscere i morti che sono sotto terra. Le fosse comuni sono anche una cancellazione completa del rito funebre, segno della decadenza della nostra civiltà”. A spiegare i molteplici significati della ‘pratica’ delle fosse comuni nelle stragi e nei conflitti è Francesco Cataluccio, saggista e scrittore.

(Mab / Dire)

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