(VIDEO) L’edizione del TG Psicologia: cuore e depressione
È online l’edizione settimanale del TG Dire Psicologia a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.
Ecco i titoli:
– CARDIOLOGA: NON SOLO NEI LIBRI IL CUORE PUÒ ESSERE INFRANTO Il cuore delle donne è protagonista di una sindrome che rievoca suggestioni letterarie, ma esiste davvero: la sindrome del cuore infranto. Nota anche come cardiomiopatia da stress o sindrome di Takotsubo, prende il nome del vaso utilizzato per la pesca del polpo in Giappone, prima nazione nella quale questa sindrome è stata descritta. “Il nome del vaso è dovuto al fatto che quando si instaura questa sindrome il ventricolo sinistro del cuore ne assume la forma”, spiega Daniela Trabattoni, direttrice del Women Heart Center presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano.
– UCRAINA, PSICHIATRA: BIMBI AUTISTICI VIVONO DOPPIA GUERRA Un appello per i bambini e gli adolescenti affetti da disturbi del neurosviluppo in Ucraina. A lanciarlo è stato lo psichiatra Tonino Cantelmi, nel corso del convegno ‘Effetti pandemici in età evolutiva: rimodulazione degli assetti familiari e scolastici’, promosso dal centro clinico Logos Medical Center di Roma. L’appello, chiarisce Cantelmi, “riguarda il duplice dramma che stanno vivendo bambini, adolescenti, ma anche adulti con disabilità cognitiva o con autismo, di cui stiamo perdendo traccia. Mentre sono stati portati in salvo bambini oncologici insieme a tanti altri, di questa popolazione- sottolinea lo psichiatra- non abbiamo traccia, non sappiamo che cosa sta loro succedendo, sono abbandonati, probabilmente non ci sono più risorse per seguirli. Da questo evento vorrei che partisse un appello- ha concluso Cantelmi- perché chi ha una disabilità intellettiva e cognitiva vive davvero una doppia guerra”.
– MENCACCI (SINPF): PATOLOGIE CERVELLO PER 30% FEMMINE CONTRO 23% MASCHI “Tra tutte le patologie, non trasmissibili sessualmente, nel genere femminile oltre il 30% sono rappresentate da quelle che riguardano il cervello, che nell’uomo, invece, pesano per il 23%. In particolare, la depressione colpisce più le donne che gli uomini, con un rapporto 2:1. E questa forbice inizia ad aprirsi con la comparsa del menarca nelle ragazze. Prima di tale evento bambini e bambine hanno la stessa prevalenza di depressione”. A tratteggiare le caratteristiche e l’epidemiologia della depressione è Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia.
– LA PSICOTERAPEUTA: STRESS CONDIZIONA FERTILITA’ “In uno scenario di continua tensione alla perfezione e alla positività in ogni ambito (lavorativo, personale, relazionale) la difficoltà nel concretizzare un desiderio importante per il singolo, ma anche per la famiglia e la società che ci osserva, come quello della genitorialità, può creare situazioni di disagio e di stress sia all’interno della coppia sia a livello personale, in ciascuno dei partner”. A spiegarlo è Francesca Zucchetta, psicologa e psicoterapeuta del Centro di medicina della riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato, esperta in tematiche di infertilità di coppia e procreazione medicalmente assistita. Lo stress, legato a una mancata maternità “condiziona in modo importante la fertilità- sottolinea Zucchetta- Il rischio è che la coppia vada incontro a un grande disagio psicologico che mette a dura prova l’equilibrio individuale e relazionale, nonché la fertilità”, conclude l’esperta.
– IDRATAZIONE RIDUCE LIVELLI ANSIA E MITIGA DISTURBI SONNO L’idratazione permette di ridurre i livelli di ansia e stress e, di conseguenza, mitiga i disturbi del sonno, contribuendo a garantire un riposo ristoratore. Notti insonni, al contrario, possono portare alla disidratazione, come dimostrato dal recente studio ‘Short sleep duration is associated with inadequate hydration’, condotto su circa 20mila giovani adulti in buona salute e pubblicato sulla rivista ‘Sleep’. Le persone che, durante il test, dormivano solo sei ore per notte hanno presentato un tasso significativamente più alto di disidratazione rispetto a coloro che ne dormivano otto. Dall’analisi delle loro urine, è emerso infatti che i valori elevati di densità urinaria e di contenuto salino sono prova di una scarsa idratazione e portano a una conseguente riduzione della durata del sonno di circa due ore. La causa di questa reazione è la modifica nel rilascio dell’ormone antidiuretico, cioè la vasopressina, che interferisce nel ritmo circadiano e nel risveglio.
(Rac/ Dire)