Come esporsi al sole nel modo corretto?

Con l’arrivo dei primi caldi viene spontaneo trascorrere più tempo all’aria aperta e aumenta la voglia di lasciare che i raggi solari bacino la pelle. È un vero piacere stendersi al sole, al mare in piscina o semplicemente in giardino, per godere dell’effetto benefico della luce solare sulla salute, sull’umore e sul colorito dell’epidermide.

Se il sole è capace di regalare alla pelle una meravigliosa tonalità caramello, è però anche fonte di qualche rischio, che può essere controllato esponendosi con intelligenza e rispettando qualche piccola regola basilare. Le radiazioni ultraviolette infatti possono causare effetti nocivi all’epidermide che vanno dalle scottature, agli eritemi solari, fino ai fenomeni di photoaging e a conseguenze più gravi come vere e proprie ustioni, tumori cutanei o pericolose insolazioni.

È perciò essenziale conoscere e rispettare alcuni trucchi per esporsi senza rischi e cogliere solo il bello dell’estate.

Imparare a conoscere la propria pelle

Ogni tipologia di pelle ha con il sole un rapporto diverso e reagisce in modo differente all’esposizione ai raggi UV. La capacità di reazione della pelle al sole è classificata secondo un sistema che comprende sei diversi fototipi: si tratta di una classificazione che tiene in considerazione la quantità di melanina presente nella pelle, un fattore che si lega generalmente anche al colore degli occhi e dei capelli.

Si parte da un fototipo I, caratterizzato da pelle estremamente chiara e delicata, spesso con presenza di lentiggini, che quando esposta al sole non si abbronza ma sviluppa facilmente scottature e problematiche di iperreattività. Mano a mano che si procede con i fototipi successivi cambiano il colore basilare della pelle, la capacità di prendere facilmente un colorito ambrato e omogeneo e la presenza di lentiggini: il fototipo VI avrà una pelle molto scura o nera, che resiste particolarmente bene ai raggi solari e che non soffre di eritemi o scottature anche se esposta a lungo.

Scegliere la crema solare più adatta a sé

Conoscere il proprio fototipo è il primo passo per selezionare la crema solare più adatta, scegliendola in base al fattore di protezione che offre, anche detto SPF (Sun Protection Factor). Quanto più la pelle è chiara, tanto più sarà fragile rispetto ai raggi UV e bisognosa di SPF elevati. I fattori di protezione vanno da 6 a 50+, passando per protezioni intermedie come 10, 15, 20, 25 e 30, e identificano sostanzialmente quante volte si può moltiplicare il tempo di permanenza sotto ai raggi solari prima di sviluppare eritemi e reazioni negative.

Una volta scelta la crema solare più adatta alla propria pelle è bene ricordarsi di applicarla almeno mezz’ora prima dell’esposizione al sole e di riapplicarla circa ogni due ore, o comunque dopo ogni bagno, docce o attività che comportano un’eccessiva sudorazione.

Molti brand del comparto beauty offrono un’ampia scelta di soluzioni per l’estate, adatte a ogni tipologia di pelle: i solari Clarins, ad esempio, si propongono al mercato con diversi fattori di protezione e diversi formati di applicazione (crema, latte spray, stick, etc) e si abbinano inoltre a numerose proposte doposole, indispensabili per aiutare la pelle a rigenerarsi dopo una lunga giornata sotto i raggi UV.

Prendere il sole con moderazione

Le prime volte che ci si espone al sole è un’ottima idea quella di non sostare in balia dei raggi solari diretti per più di 20/30 minuti alla volta. Giorno dopo giorno è possibile aumentare il tempo di esposizione, ma è sempre bene fare lunghe pause all’ombra per minimizzare gli effetti negativi del sole sull’epidermide e non stressare troppo l’organismo con temperature estreme.

Inoltre, è particolarmente sconsigliato sostare al sole dalle 11 del mattino alle 16 del pomeriggio, anche se protetti da una buona crema solare: i raggi ultravioletti sono eccessivamente forti in quella fascia oraria e mettono a dura prova la resistenza del corpo. Importante non abbassare la guardia nemmeno in montagna o in presenza di nubi, perché i raggi UVA e UVB raggiungono la pelle a ogni altitudine e passano anche attraverso nuvole, vetri e finestrini.

Un vademecum semplice, ma efficace per avere con il sole un rapporto positivo!

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Redazione

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