Come diventare investigatore privato: consigli per iniziare
Quella dell’investigatore privato è una figura professionale piuttosto affascinante, tant’è che sono diverse le persone che ambiscono a svolgere questo lavoro. Quello che però in molti non sanno è che diventare investigatore privato è tutt’altro che una passeggiata: bisogna infatti seguire un iter formativo ben preciso, che richiede anni di impegno e di studio. Una volta in possesso di tutte le competenze, e solo allora, si può dunque iniziare a lavorare per vari committenti: per dichiarare gli introiti – ricordiamo – è necessario completare l’iter di attivazione della Partita Iva.
Vediamo però quali sono nel dettaglio i passi da seguire per diventare un investigatore privato e avere successo in questo settore.
Diventare investigatore privato: l’iter formativo
Come abbiamo accennato, per diventare investigatore privato è necessario seguire un percorso formativo ben preciso perché questa è una figura professionale che deve possedere diverse competenze. Vediamo dunque quali sono i titoli di studio da conseguire.
Laurea in Giurisprudenza o in Economia
Conseguire la laurea è senza dubbio importante per chi desidera diventare investigatore privato, ma in quale ambito? Tutto dipende dal settore specifico nel quale si intende operare perché il professionista che si occupa di casi di infedeltà coniugale o di crimini deve avere delle competenze differenti rispetto all’investigatore specializzato in ambito informatico e dunque in furti d’identità e truffe online. In tutti i casi comunque, la laurea in giurisprudenza o quella in economia sono le più utili per fare carriera in tale settore.
Master in criminologia
Per diventare un investigatore privato a tutti gli effetti la laurea non è sufficiente: occorre seguire un master in criminologia, in modo da specializzarsi proprio nell’ambito delle investigazioni.
Praticantato di 3 anni
Infine, per potersi definire a tutti gli effetti un investigatore privato ed ottenere l’abilitazione alla professione occorre effettuare un praticantato della durata di 3 anni presso un altro professionista.
Diventare investigatore privato: l’apertura della Partita IVA
Per lavorare come investigatore privato la cosa migliore da fare è sicuramente quella di mettersi in proprio e diventare dunque un libero professionista. Passo obbligato, in questo caso, è l’apertura della Partita IVA che spaventa molte persone ma che in realtà al giorno d’oggi è molto meno rischiosa e più economica di quel che si pensa.
Innanzitutto, è possibile approfittare della possibilità di aprire una Partita IVA forfettaria, che prevede un’imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività e del 15% a partire dal sesto anno in poi. Le tasse dunque sono molto meno elevate rispetto a quelle che devono sostenere i professionisti in regime ordinario.
Oltre a questo, oggi è possibile risparmiare anche sui costi del consulente. Esistono infatti servizi di assistenza fiscale online come Fiscozen (che è tra i migliori del momento) che permettono di aprire e gestire la partita IVA da investigatore privato in modo decisamente più pratico ed economico.
Una volta aperta la Partita IVA, è possibile lavorare collaborando con la Polizia, con l’Arma dei Carabinieri ma anche offrire prestazioni ai privati in modo completamente autonomo. Le opzioni e le opportunità sono dunque parecchie e le soddisfazioni non mancano di certo in questo mestiere.