Donne e pari opportunità, Uniti per Cesa: “Certi giochetti ormai sono vecchi e noiosi”
“Non sapevamo che un semplice, normale ed asciutto “Giudicate voi”, potesse essere “ironia” o peggio ancora “offesa”. L’abbiamo scoperto oggi, o meglio, è quello che vuole provare a far credere il PD di Cesa, con un’entrata a gamba tesa sullo scivoloso tema (non per noi) dei diritti delle donne e delle pari opportunità. Il recente passato dovrebbe consigliare prudenza a chi, invece, ancora una volta cerca di ergersi a “pulpito” o dispensatore di virtù. Ci dispiace per qualcuno, ma certi “giochetti” all’insegna del vittimismo o di un presunto moralismo, non ci ingannano minimamente. E non accettiamo lezioni da nessuno”. Così, in una nota, il gruppo consiliare di minoranza Uniti per Cesa.
“’Uniti per Cesa’ la tutela delle donne, lavoratrici e non, e delle pari opportunità, la predica e la pratica quotidianamente. Abbiamo posto sempre in maniera garbata la questione della convocazione ripetuta al mattino delle sedute del Consiglio comunale, non offendendo nessuno.
Le missive che abbiamo pubblicato parlano chiaro. Rispettiamo le esigenze di una donna, mamma e lavoratrice. Ma allo stesso tempo chiediamo pari dignità per il ruolo e le prerogative dell’opposizione. In tal senso andava anche la nostra proposta di tenere in considerazione anche il sabato mattina come giorno utile per le sedute, come si fa in tutti i comuni di Italia. ‘Uniti per Cesa’ e la consigliera Bortone, in prima fila anche nella passata consiliatura per chiedere a gran voce il rispetto delle ‘quote rosa’ in Giunta (certo non a suo vantaggio), non hanno offeso nessuno. Una cosa però va detta: il muro contro muro è iniziato dal Consiglio Comunale sul PUC, con l’inasprimento dei toni in seguito alla nostra presa di posizione. Cosa che era stata preannunciata da chi adesso goffamente cerca di nascondersi dietro sigle e diritti, tirando in ballo altre persone. Si mettesse l’anima in pace. È un film già visto. Abbiamo fatto e continueremo a fare anche fuori alla casa Comunale il nostro dovere di gruppo di opposizione. Tutelare i nostri diritti, non è un’accusa o un’offesa ma il libero esercizio di una nostra prerogativa legittima. Continueremo per la nostra strada. Senza se e senza ma”.