Le emozioni di un giorno da pilota a Vallelunga
L’Italia è, senza alcun dubbio, la patria dei motori, con un numero di appassionati innumerevole e vetture che hanno segnato la storia dello sport automobilistico: il solo nome “Ferrari” sarebbe più che sufficiente per confermare quanto scritto, ma è solo uno dei tanti marchi storici che ha fornito, da oltre un secolo a questa parte, il nostro splendido paese.
Il “Cavallino Rampante” di Maranello, però, è in ottima compagnia. Un altro nome che dà lustro al nostro paese nel mondo è Lamborghini, società da svariati decenni in mano a società straniere (da ventitré anni è parte integrante del gruppo Audi), con sede nella provincia di Bologna.
Un altro simbolo del lusso made in Italy è rappresentato da Maserati, che oggi, dopo alcuni periodi di crisi, è tornato prepotentemente di moda grazie a prototipi lussuosi, efficienti e dal design particolare e ricercato. Per chi ama, invece, la guida sportiva, Alfa Romeo è una casa produttrice che, nel tempo, ha offerto grandi macchine per gli amanti delle quattro ruote.
Guidare Lamborghini, Maserati e Ferrari all’autodromo di Vallelunga
E’ inutile negare, tuttavia, come una vasta fetta (se non la totalità) delle auto sfornate da Ferrari, Maserati e Lamborghini abbiano un costo piuttosto elevato, difficilmente sostenibile se non si dispone di un discreto budget o di un reddito di fascia alta; inoltre, per gli amanti della guida sportiva, il miglior luogo dove poter impugnare il volante di questi bolidi, gustarsi il rumore del motore, sgasare e sentirsi un pilota professionista, è quello di poterle utilizzare in un circuito automobilistico.
L’Italia, a conferma della sua vocazione per il mondo dei motori, ne dispone diversi, alcuni dei quali come Monza, protagonisti assoluti della storia, considerata la seconda casa della Ferrari dopo, ovviamente, Maranello. In molti di questi, come nel caso dell’Autodromo di Vallelunga, è possibile guidare i migliori prototipi di Ferrari Maserati e Lamborghini nel miglior circuito presente nel centro-sud dello Stivale.
Aperto nel 1957, nel corso degli ultimi vent’anni, grazie ad alcuni lavori di riqualificazione avvenuti nei primi anni del nuovo millennio, è diventato un vero e proprio punto di riferimento per i test di alcuni marchi storici della Formula 1(Ferrari, Williams) ed altri protagonisti nel corso del primo decennio del 2000 (Toyota e BAR), oltre ad essere sfruttato per la stessa motivazione da importanti marchi del mondo WTCC.
L’emozione, indescrivibile, di poter afferrare il volante e spingere sull’acceleratore in un tracciato ufficiale
L’autodromo laziale, inoltre, è sede della “6 ore di Vallelunga“, una sentitissima gara di endurance che, con cadenza annuale, coinvolge un vasto numero di appassionati, pronti a trascorrere una giornata in quel di Vallelunga all’insegna dei motori, della buona birra e di quattro chiacchiere con altri fans delle quattroruote.
Bene, in questo scenario altamente qualificato, dove vengono disputate ogni anno due tappe del Campionato Italiano Gran Turismo ed altre competizioni ancora, è possibile provare l’ebbrezza di guidare un bolide in un autodromo certificato dai maggiori organi internazionali del mondo dei motori, vivendo delle emozioni uniche, indescrivibili. Chiunque ama i motori, infatti, vorrebbe poter vivere l’emozione di spingere sull’acceleratore afferrando il volante di una macchina estremamente performante.
Il circuito di Vallelunga riesce a rendere concreto questo sogno, rispettando tutti i parametri di sicurezza richiesti. Un’opportunità emozionate al solo pensiero, che diventa adrenalina pura non appena si varca la soglia dell’autodromo, che trasuda di storia e offre un percorso davvero interessante per qualunque appassionato, da quello che affronta questa esperienza per la prima volta a chi, invece, ha già avuto affrontato altri percorsi in uno dei tanti autodromi sparsi lungo lo Stivale.
L’organizzazione dell’Autodromo di Vallelunga e i consigli da dover seguire
Chi ha vissuto una giornata all’interno dell’autodromo di Vallelunga, è rimasto a bocca aperta nel notare come lo stesso disponga di un’organizzazione di prim’ordine, che accompagna l’appassionato in ogni suo aspetto prima di arrivare momenti in cui si siede all’interno del veicolo. La fase precedente, infatti, è estremamente importante, soprattutto per quei soggetti non esperti nella guida di un bolide.
In quei momenti, è assolutamente indispensabile seguire alla lettera i consigli del professionista che ci accompagnerà in un’esperienza unica, ricca di suggestione e indimenticabile. Sentire rombare il motore di una Lamborghini trovandosi all’interno della stessa, è una sensazione indescrivibile, che alza l’adrenalina in modo significativo e porta il pilota a non veder l’ora di scaricarla con una partenza decisa.
Da quel momento, percorrere gli oltre 4 km del circuito laziale saranno un misto di splendide percezioni mentali, vedere il contagiri che sale, la velocità aumenta e affrontare alcuni tratti del percorso, come la “Curva Grande” (lunga 166 metri) o il “Tornante” (23 metri), sarà una vera e propria tempeste di emozioni, come solo le grandi automobili del lusso italiano sono in grado di offrire a chi le utilizza presso gli autodromi regolarmente autorizzati.