Farmacie sempre più digitali per essere vicino ai pazienti
Durante l’emergenza Covid anche le farmacie hanno subìto una trasformazione dal punto di vista digitale. E l’e-commerce è solo uno degli aspetti di questa ‘ondata’ di digitalizzazione. Basta pensare alle app, ai dispositivi di telemedicina, ai contatti da remoto del medico coi pazienti. Anche nel post-pandemia il canale online continua a crescere. D’altro canto, l’84% dei consumatori ritiene che la farmacia e il farmacista avranno un ruolo sempre più importante in futuro per dare consigli di salute.
È questa la fotografia scattata da Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario, farmaceutico, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica, presentate a Bologna nell’ambito di Cosmofarma ‘Incontri Riavvicinati’, che si chiude oggi. Le due ricerche sono: “La farmacia dei servizi tra fisico e digitale”, a cura di Isabella Cecchini; “Il farmacista 3.0 e il consumatore ibrido, nuovi approcci di strategia per restare competitivi” a cura di Francesco Cavone.
Secondo le rilevazioni di Iqvia, negli ultimi 12 mesi (dall’1 aprile 2021 al 31 marzo 2022) il fatturato in farmacia è cresciuto del 2,2% tornando ai livelli di due anni fa. Mentre il fatturato etico è in sofferenza, il commerciale cresce del 7,3% rispetto al 2020. Tra i trend che vedono un aumento ci sono principalmente gli integratori (+7% nel 2022 sul 2020) e il parafarmaco (+38% sul 2020). Nel primo trimestre 2022 le farmacie sono aumentate di numero e le catene si sono consolidate, sono cresciuti i servizi e anche l’online, grazie all’emergere di nuovi modelli per l’e-commerce e gli e-retailer. Sul territorio si sono evoluti nuovi modelli di sanità ed è cambiato il comportamento del paziente/consumatore.
Intanto gli ingressi medi dei clienti in farmacia, nel primo trimestre 2022, sono calati del 5,2% rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno (trimestre in cui c’erano le file per fare i tamponi) e il valore medio dello scontrino è stato di 25,6 euro. Dai dati presentati da Iqvia, risulta inoltre che lo sconto medio dell’online sull’offline è del 33% per i prodotti di automedicazione, del 26% per gli integratori, del 29% per il parafarmaco, del 22% per igiene e bellezza, del 13% per il nutrizionale.
I prodotti più acquistati negli ultimi 12 mesi sono stati i farmaci da banco per influenza, tosse e malesseri stagionali (63%), seguiti da integratori multivitaminici (58%) e da quelli per la funzionalità gastrica e intestinale (42%). I medicinali sono stati acquistati al 63% in negozio e al 25% online.
La quota di e-commerce in particolare è divisa tra farmacia online (46%) e Amazon (40%). Gli acquisti sul web vengono preferiti soprattutto per la convenienza (37%) e per la possibilità di ricevere i prodotti a casa (20%). Quello che frena l’e-commerce, invece, è la preferenza per la farmacia fisica (24%) e la sfiducia negli acquisti online (16%).
E ancora, il 42% degli italiani ha utilizzato i servizi offerti dalle farmacie (soprattutto per esami comuni e per l’home delivery) e oltre un terzo di questi ha iniziato a farlo a seguito della pandemia. Il 62% inoltre pensa che l’acquisto online non diminuisca l’importanza della farmacia fisica.
Dalle indagini di Iqvia, infine, emerge che i problemi di salute principali degli italiani sono pressione alta (17%), colesterolo e trigliceridi alti (16%), obesità (12%), dolori articolari e reumatici (11%). Nel 2021 è cresciuta l’attenzione a un’alimentazione sana (è importante per il 77%) e all’attività sportiva svolta con regolarità (la pratica il 32%), mentre è diminuita la quota di persone che si sottopone a controlli medici regolari (lo fa il 42%).
(Dire)