Maxi truffa ad un istituto di credito: 3 arresti

In data odierna, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord ha diretto l’esecuzione di un’Ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, con la quale è stata disposta l’applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di diversi soggetti ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, truffa, falsità ideologica commessa da privati in atti pubblici, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riciclaggio ed auto-riciclaggio.

All’esito delle indagini dirette da quest’Autorità Giudiziaria e svolte dai finanzieri del Gruppo di Aversa e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli – G.I.C.O., emergeva che gli odierni indagati avevano costituito un sodalizio dedito alla commissione di ingenti truffe ai danni di un istituto di credito di rilevanza internazionale, consistite nell’indebito ottenimento di mutui ipotecari per l’acquisto di immobili e finanziamenti per asserite operazioni di ristrutturazione, attraverso una serie di artifici e raggiri (tra cui falsificazioni di documenti reddituali, operazioni finanziarie simulate) finalizzati a indurre in errore l’ente erogatore circa la sussistenza, da parte dei rispettivi richiedenti, delle condizioni patrimoniali necessarie per l’ottenimento dei prestiti.

In particolare, l’ideatore del sistema fraudolento, nonché promotore dell’organizzazione, avvalendosi della collaborazione degli altri sodali – tra cui anche un promotore finanziario ed un dipendente dell’istituto di credito, successivamente licenziato – provvedeva a effettuare, preventivamente, mirati bonifici bancari a favore dei soggetti richiedenti i predetti finanziamenti, i quali, solo in tal modo, potevano dimostrare all’Ente erogatore di possedere i requisiti di solvibilità occorrenti per l’avvio ed positivo esito della procedura di finanziamento.

Successivamente, una volta ottenuta l’erogazione del prestito, il predetto soggetto riacquisiva dai beneficiari le somme originariamente messe a loro disposizione, aumentate di un ulteriore importo, corrispondente al “prezzo” della sua prestazione illecita.

I sodali, utilizzando false documentazioni erano riusciti ad ottenere mutui di importo notevolmente superiore rispetto al valore reale degli immobili.

Nell’arco di soli due anni, il descritto sistema fraudolento ha consentito di ottenere indebitamente dall’istituto di credito finanziamenti per circa 1,7 milioni di euro.

Sono state, nel contempo, disvelate le successive condotte di riciclaggio ed auto-riciclaggio tese a “ripulire” gli indebiti importi ricevuti, attraverso numerose operazioni finanziarie, dirette a parcellizzare gli indebiti profitti conseguite in molteplici triangolazioni di bonifici ed ordini di pagamento privi di evidenti e valide ragioni economiche. Gli importi, così occultati, erano poi reimpiegati in attività economiche intestate a prestanome.

Condividendo le proposte formulate da quest’Ufficio, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti del promotore dell’organizzazione, della misura degli arresti domiciliari nei confronti di altri due membri del sodalizio nonché il divieto temporaneo di esercizio della professione al promotore finanziario.

Altri ventuno soggetti – tra cui i compiacenti venditori degli immobili ed i beneficiari dei finanziamenti – risultano indagati a piede libero.

Inoltre, è stato disposto il sequestro finalizzato alla confisca di dodici immobili per un valore di circa 150.000 euro cadauno, nonché di denaro e altri beni per un importo superiore a 2.000.000 di euro.

Redazione

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