Prezzo petrolio si mantiene alto: ecco cosa sta succedendo

Come si può facilmente intuire, nel corso degli ultimi mesi, la situazione legata al prezzo del petrolio si è fatta sempre più complessa. Una sorta di dedalo e di intrecci tra situazioni e scenari molto diversi e lontani tra loro che, però, comporta un periodo molto difficile anche per chi è solito investire sul prezzo petrolio con Plus 500 e le altre piattaforme online.

Piuttosto di frequente, lo sappiamo alla perfezione, il prezzo dell’oro nero viene influenzato da tutto il mondo di notizie pubblicate da parte degli addetti ai lavori e dai diversi mezzi di informazione.

Uno degli esempi più lampanti di tale situazione è avvenuto proprio pochi giorni fa. Una notizia che ha messo in evidenza come la Cina sia pronta per comprare il petrolio russo, che non verrà più comprato da parte di tantissime nazioni dell’Occidente, dal momento che a Pechino sembra abbiano deciso di incrementare le loro riserve strategiche.

L’ipotesi di un tetto al prezzo del petrolio e del gas

Un’altra notizia che continua a circolare con sempre maggiore insistenza è certamente quella che si riferisce al fatto di attuare un vero e proprio tetto oltre il quale il prezzo del petrolio, ma anche del gas, non potrebbero scollinare.

Anche se siamo evidentemente ancora nel pieno campo delle ipotesi, è bene mettere in evidenza come sia non sia un’idea solamente teorica. Lo stesso Mario Draghi, nel corso del recente incontro che ha avuto con il presidente a stelle e strisce Biden, ha messo in evidenza come sia necessario intervenire in maniera strategica per evitare che il mercato dell’energia finisca in un completo collasso, tra rincari e speculazioni di carattere finanziario che imperversavano già prima che la Russia mettesse piede in Ucraina e cominciasse l’invasione.

Sembra che a tali parole pronunciate da Mario Draghi, il presidente americano Biden non sia rimasto insensibile. Un’ipotesi, infatti, che appare essere stata accolta in modo positivo. Pare, tra l’altro, che tale idea verrà ridiscussa a breve e che l’intenzione degli Usa sia più che altro quella di applicare un tetto al prezzo del petrolio e non tanto a quello del gas.

Quali sono le principali ipotesi sul tavolo

Da un lato troviamo l’idea di creare una sorta di cartello dei consumatori, che entrerebbe in contrapposizione con il cartello dei produttori dell’Opec+. Un’ipotesi che permettere di aumentare certamente la forza e il potere contrattuale di tutti quei Paesi che non producono, ma acquistano petrolio.

L’altra idea, stando a quanto detto da Draghi pare che sia anche quella più facile da mettere in atto, è quella di provare a svolgere un’attività di persuasione nei confronti delle compagnie petrolifere, in maniera tale da puntare al raggiungimento di un nuovo equilibrio e ottenere un effetto calmierante sui prezzi.

Dallo scambio di idee tra Draghi e Biden, in ogni caso, è emersa un’esigenza ben precisa, ovvero quella di attivarsi il prima possibile e di non essere più una figura passiva nello scenario internazionale. Infatti, sia l’Europa che gli Stati Uniti non si possono definire soddisfatti dell’attuale situazione e di come sta evolvendo il mercato dell’energia.

Proviamo a capire, quindi, come queste ipotesi potrebbero impattare sulla vita di tutti i giorni, ad esempio sul prezzo della benzina, anche se dobbiamo sottolineare come quest’ultimo sia condizionato da un gran numero di fattori concatenati.

Quindi, nel caso in cui venisse effettivamente adottato un tetto massimo al prezzo del petrolio, gli effetti positivi, e quindi comportanti una diminuzione, sul prezzo della benzina e del diesel ci sarebbero eccome. È chiaro che l’importo di tale soglia massima farà senz’altro la differenza: è chiaro che non potrà essere eccessivamente basso, dal momento che non sarebbe più vantaggioso per gli Usa.

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Redazione

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