Roma e Feyenoord si contendono la prima storica Conference League

Manca una sola settimana a una delle sfide, se non la sfida più attesa della stagione della Roma che il prossimo 25 maggio sarà a Tirana – in Albania – per giocare la finale della neonata UEFA Conference League.

Nell’ultima partita di questa nuova coppa europea, nata per dare spazio alle squadre di paesi meno forti o di metà classifica per quelli più importanti, si scontreranno la squadra capitolina e il Feyenoord.

Dopo aver terminato il proprio viaggio in semifinale di Champions League nel 2018 e di Europa League nel 2021, la squadra ora allenata da José Mourinho è riuscita a superare questo scoglio approdando dunque alla prima storica finale di Conference League. Per la Roma è la prima – in generale – da quella di Coppa Italia del 2013, mentre per quanto riguarda le coppe europee bisogna andare ancora più indietro.

Era infatti dal 1991 che la Roma non ne otteneva una, quando ai tempi si giocò il titolo dell’allora Coppa Uefa (ora Europa League, ndr) contro l’Inter, la quale però ebbe la meglio andando a conquistare il primo titolo in questa competizione.

Quali sono però le possibilità di vittoria della squadra di Mourinho? Guardando alle quote che si possono trovare sui siti dei principali bookmakers non AAMS, la Roma è data come favorita anche se di poco.

Gli uomini dello “Special One” partiranno però con uno svantaggio nei confronti dei rivali olandesi. Nonostante proprio ieri la Lega Serie A ha deciso di anticipare la partita tra Torino e Roma da domenica a venerdì sera, così da permettere ai giallorossi due giorni in più di riposo, questi ultimi avranno comunque poco tempo a disposizione per concentrarsi unicamente sulla finale.

Meno tempo rispetto al Feyenoord che ha concluso il proprio campionato lo scorso fine settimana, con la chiusura della stagione regolare della Eredivisie (che continua con play off e play out, ndr), rimediando una sconfitta in casa contro il Twente, ma mantenendo comunque il terzo posto finale proprio a discapito degli avversari.

I cinque giorni di differenza – sia da un punto di vista di preparazione tecnica che di forma fisica – potrebbero fare la differenza nella partita tra Roma e Feyenoord. Le due squadre, inoltre, non si conoscono bene dato che il loro ultimo incontro risale ai sedicesimi di finale di Europa League della stagione 2014-2015, che si concluse con un pareggio all’andata a Roma e il successo al ritorno degli italiani in casa degli olandesi, con conseguente passaggio di turno della squadra di Garcia.

A differenziare le due sfidanti c’è anche la storia legata alle finali. Se come detto la Roma non ne affronta una da quasi dieci anni e in Europa da addirittura trenta, il Feyenoord ha invece un’abitudine differente e soprattutto vincente.

Negli ultimi 15 anni, infatti, ha partecipato per ben quattro volte alla finale della KNVB beker, la coppa dei Paesi Bassi, portandone a casa ben tre. L’ultima finale internazionale, invece, risale proprio a vent’anni fa, nella stagione 2001-2002, quando la squadra di Rotterdam sfidò il Borussia Dortmund nell’ultima partita di Coppa Uefa.

In quell’occasione, si giocò proprio nei Paesi Bassi e a risultare vincitrice fu il Feyenoord che ottenne così il suo secondo titolo nella competizione, il terzo europeo (contando anche una Coppa dei Campioni, ndr).

Saranno i 90 minuti – o forse più – all’Arena Kombëtare di Tirana a decidere chi sarà destinata ad alzare per la prima volta la coppa della Conference League. Nel caso fosse la Roma a uscirne vincitrice, la squadra di Mourinho conquisterebbe la prima coppa internazionale – riconosciuta dalla Uefa – dalla Coppa delle Fiere del 1961. Se a trionfare fosse il Feyenoord, questa otterrebbe il quarto successo europeo, ma sarebbe anche l’unica squadra a poter vantare almeno una vittoria nelle tre principali coppe europee.

Redazione

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