Taser alle Polizie Locali, la sperimentazione va avanti

“Si va avanti con il Taser per le polizie locali. La sentenza 126 della Corte costituzionale dello scorso 6 aprile, poi pubblicata il 24 maggio, riguarda il dissuasore a stordimento a contatto, che è cosa ben diversa dalla pistola a impulsi elettrici“. Lo chiarisce il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che prosegue: “La possibilità di far entrare il Taser nelle dotazioni effettive delle polizie locali è stata prevista con l’articolo 19 del Dl 113/2018, convertito nella legge 132/2018, meglio noto come decreto sicurezza Salvini.

L’11 MAGGIO APPROVATA LA SPERIMENTAZIONE

L’11 maggio scorso, la Conferenza Unificata, a cui io stesso ho partecipato, ha approvato le linee guida per avviare la sperimentazione del Taser nei comuni con più di 100mila abitanti e nei comuni capoluogo. Dopo sei mesi di sperimentazione, un apposito regolamento comunale, un adeguato periodo di formazione e la definizione di un manuale operativo, redatto anche con le Aziende sanitarie locali, le polizie municipali potranno utilizzare questo fondamentale strumento che è già in uso alle Forze di Polizia nazionali e che sta dando risultati eccezionali in termini di deterrenza. È il motivo per cui auspichiamo che i comuni vogliano cogliere l’opportunità offerta loro”, conclude.

DE CORATO (LOMBARDIA): AVANTI COI TASER, C’È OK VIMINALE

Il taser è salvo, e non sarà scalfito dalla sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale, arrivata ieri contro la legge ordinamentale lombarda del 2021 nella parte in cui affidava alle polizie locali l’utilizzo dello storditore elettrico, il cosiddetto stun gun. È la tesi dell’assessore regionale alla Sicurezza della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, che già ieri spiegava alla ‘Dire’ come a tutti gli effetti il taser sia classificato come un’arma. Anche la Consulta ha definito arma offensiva lo stun gun, statuendo di fatto l’esclusiva del suo utilizzo alle sole polizie dello Stato. Ma sul taser si va avanti, perchè la sperimentazione nelle polizie locali dei Comuni lombardi (in corso ad esempio a Monza con le prime sessioni di formazione) è cominciata dopo il preventivo via libera del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, peraltro arrivato “a due anni dalla nostra richiesta”, puntualizza De Corato.

“IL TASER HA GIÀ SALVATO DUE VITE NEGLI ULTIMI GIORNI”

Di fatto dunque poco cambia nelle politiche di sicurezza promosse in Lombardia dall’assessore di Fdi ed ex vicesindaco di Milano, che ostenta tranquillità: i dissuasori sono strumenti che “stordiscono”, dunque legalmente in Italia possono essere detenuti in abitazione dai privati cittadini per autotutela, “a patto che non vengano usati fuori da casa”.

“Il taser è stato autorizzato su mia richiesta dalla Conferenza Stato Regioni, e lo stanno distribuendo, tant’è che Nicola Molteni (sottosegretario agli interni, ndr) comunica spesso le consegne territoriali”. Oltretutto “a Milano- prosegue- il taser ha già salvato due vite umane negli ultimi giorni“. In pratica, “noi per dotare di taser la Polizia locale dobbiamo avere il via libera dal ministero degli Interni e poi ogni Comune ha facoltà di regolamentarne l’uso”, conclude De Corato.

Non è che il taser avrebbe risolto granché. Ci atterremo alle leggi, io avevo detto ‘sperimentiamolo’ e adesso prendo atto del fatto che non si può“. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta la bocciatura costituzionale della legge della Regione Lombardia sugli storditori elettrici (stun gun) e di conseguenza ai taser alla polizia locale, a margine della presentazione dei vincitori per la creazione dei nuovi laboratori del teatro ‘La Scala’, al ‘Base’ di Milano.

“Io avevo detto ‘sperimentiamolo ma non immaginiamo che possa essere la soluzione di tutti i problemi’- aggiunge Sala- perché più che la singola azione va visto l’insieme dell’attività di controllo del territorio”.

La notizia della pronuncia della Consulta, intanto, sta facendo discutere e il dibattito è acceso tra i sindaci, in primis della Lombardia ma non solo. Abbiamo interpellato alcuni sindaci lombardi per capire lo stato delle cose. A Bergamo, ad esempio, avevano detto ‘no’ alla sperimentazione ritenendola una cosa illegale.

VICESINDACO BERGAMO: “SAREMMO FUORILEGGE”

“La Corte Costituzionale- commentava ieri alla ‘Dire’ il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi- ha confermato che lo storditore da contatto è uno strumento atto a offendere e non un mero strumento di difesa. Avevamo, quindi, ragione su tutta la linea a non voler adottare il taser, come da ordine del giorno approvato dal nostro Consiglio Comunale”.
Gandi, interpellato sulla sentenza della Consulta che ha disposto l’incostituzionalità della legge ordinamentale lombarda del 2021 nella parte che affida alle polizie locali l’uso dello storditore, prosegue così: “Se l’avessimo fatto, alla luce della sentenza di oggi, avremmo posto in essere una procedura al di fuori della legge. Consiglierei, infine, a tutti di essere più prudenti, quando si parla di diritti della persona, di tutela dell’integrità psico-fisica e di sicurezza”.

PALAZZI (MANTOVA): BENE CONSULTA, MA LA POLIZIA LOCALE HA PISTOLE DA ANNI

“La sentenza, pur non avendone letto l’intero dispositivo, mi pare richiami alla distinzione doverosa tra polizia locale e di Stato, anche se va detto che le polizie locali, da anni, dispongono di pistola“. È la reazione alla sentenza “ammazza taser” della Corte Costituzionale del sindaco di Mantova Mattia Palazzi.
Sentito dalla ‘Dire’ sullo stop alla legge ordinamentale lombarda del 2021 sullo storditore elettrico alle polizie locali, Palazzi ieri ha ricordato che “la nostra valutazione sin qui, anche dopo essermi confrontato con il comandante del corpo” sui Taser (che a differenza dello storditore da contatto bocciato gli impulsi li ‘spara’, ndr), “è stata quella di non chiederli prima di aver valutato la necessità di adeguata formazione e solo ad un nucleo ristretto. Quindi ad oggi non lo abbiamo. Il punto mi pare di sistema e inquadramento. Negli anni la polizia locale- conclude Palazzi- ha assunto compiti e funzioni sempre più importanti e significative”.

(Dire)

Redazione

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