Vaiolo scimmie, possibile trasmissione ad operatori sanitari

“La trasmissione agli operatori sanitari esposti a pazienti affetti da MPX (vaiolo delle scimmie) è possibile, dato il rischio di trasmissione di altri orthopoxvirus, come il vaiolo”. È quanto si legge in una circolare del ministero della Salute a firma del direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, sul vaiolo delle scimmie.

“In ambito sanitario- suggerisce la circolare- la prevenzione della trasmissione si basa su adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni. Si ritiene che l’MPX si trasmetta principalmente attraverso droplet e il contatto diretto con i fluidi corporei o il materiale delle lesioni. La probabilità di trasmissione dell’infezione agli operatori sanitari che indossino dispositivi di protezione individuale appropriati (camice monouso, guanti monouso, copriscarpe o stivali monouso, protezione respiratoria tipo FFP2, e protezione degli occhi con occhiali o visiera) è molto bassa e la malattia ha un impatto stimato basso, il che porta a un rischio complessivo basso. Il rischio per gli operatori sanitari che hanno contatti ravvicinati non protetti con casi di MPX (ad esempio, contatto con lesioni aperte senza guanti, intubazione o altre procedure mediche invasive) è valutato come moderato- conclude la circolare- equivalente a quello di un contatto ravvicinato”.

“Non sono mai stati documentati casi di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie attraverso sostanze di origine umana (SoHO). Tuttavia, sono stati riportati casi di trasmissione del virus da madre a figlio durante la gravidanza e studi su animali mostrano la presenza del virus nel sangue, nei tessuti e negli organi di animali infetti”. È quanto si legge in una circolare del ministero della Salute a firma del direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, sul vaiolo delle scimmie. “È stata dimostrata l’esistenza di viremia (cioè di campioni di sangue positivi al DNA virale)- prosegue la circolare- La durata della viremia non è chiara e non ci sono dati sulla viremia nei pazienti asintomatici (anche durante il periodo di incubazione)”. Anche se le informazioni sono limitate, dunque, è “probabile che il virus del vaiolo delle scimmie sia trasmissibile attraverso i SoHO, ma il rischio complessivo per i riceventi di SoHO nell’UE/SEE è basso”, conclude la circolare.

(Cds/Dire)

Redazione

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