(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Pediatria: epatite, ginecologia e alimentazione
E’ online l’edizione settimanale del Tg Pediatria a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.
Ecco i titoli:
– EPATITE BAMBINI, MAGGIORE (BAMBINO GESU’): ITTERO CAMPANELLO D’ALLARME “L’ittero è sicuramente un ‘campanellone’ d’allarme, però se ci troviamo davanti a un bambino che pur non essendo itterico ‘non è più lui’, ossia lo vediamo particolarmente abbattuto e ha sintomi aspecifici come dolore addominale, diarrea o vomito, allora è bene rivolgersi al pediatra che saprà valutare la situazione. I genitori sono sensori importantissimi, nel bene e nel male”. A dirlo è Giuseppe Maggiore, responsabile di Epato-Gastro-Enterologia e Nutrizione dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, a proposito delle epatiti acute di origine sconosciuta che, da alcune settimane, stanno colpendo i bambini. L’esperto però rassicura sul fatto che, se in Inghilterra il fenomeno sembra essere in espansione, “al momento in Italia non c’è alcuna evidenza che ci sia una maggiore frequenza di questa tipologia di epatiti”.
– EPATITE BAMBINI, D’AMATO (REGIONE LAZIO): SITUAZIONE NON PREOCCUPANTE “La situazione non è preoccupante, abbiamo un’ottima rete di sorveglianza. Per questo sono emersi dei casi che non presentano alcun elemento di criticità dal punto di vista clinico”. Lo ha chiarito Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e all’Integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio, commentando i casi di epatite virale sconosciuta nella popolazione pediatrica. L’assessore ha quindi tenuto a precisare che i casi emersi “sono attenzionati perché la comunità scientifica deve approfondire e darci delle risposte sul perché stanno emergendo questi casi. A tal fine, è stato fatto un accordo molto importante tra l’ospedale pediatrico Bambino Gesù e lo Spallanzani per approfondire questa tematica”.
– SIPPS PRESENTA GUIDA PRATICA GINECOLOGIA INFANZIA E ADOLESCENZA Nel corso dell’ultimo congresso della Sipps è stata presentata una Guida di ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza, “un testo pratico a disposizione del pediatra che, assistendo ormai fino ai 16 anni la maggioranza dei ragazzi, deve interessarsi, parlare con gli stessi adolescenti, facendo loro esempi di malattie sessualmente trasmissibili, di vaccinazioni anti papilloma virus e di prevenzione di gravidanze indesiderate, considerando che l’età dei primi rapporti si abbassa sempre più”. A spiegare i contenuti e le finalità del documento è Giovanna Tezza, pediatra presso l’ospedale di Vicenza.
– IN PANDEMIA AUMENTANO MINORI CHE ASSISTONO A VIOLENZE SU MADRI Il numero di casi di violenza sulle donne a cui hanno assistito i figli minori, misurato durante la pandemia, è stato molto alto, con un profondo impatto sulla salute psico-fisico-emotiva di madri e figli. Lo ha dimostrato uno studio condotto dal Pronto Soccorso pediatrico dell’Irccs materno infantile ‘Burlo Garofolo’ di Trieste. Su 212 coppie madre-bambino partecipanti allo studio, il 44% ha riferito di casi di violenza domestica assistita dai minori. Nei due soli lavori precedenti esistenti in letteratura sul tema, le percentuali riportate erano rispettivamente del 10 e 50%. Dallo studio è, poi, emerso che le madri che subiscono violenza hanno qualità di vita e salute peggiori, con stress particolare, disturbi del sonno, incubi, stanchezza, affaticamento al risveglio, ansia e allucinazioni uditive. Inoltre, i bambini che hanno assistito alla violenza, testati in cieco dai medici in Pronto Soccorso, si mostrano molto più agitati, ansiosi, aggressivi e con disturbi del sonno.
– TROPPI BIMBI UNDER 2 NON CONSUMANO PASTI EQUILIBRATI E COMPLETI Troppi bambini tra i 6 e i 23 mesi non ricevono al momento giusto e nella quantità e diversità minima alimenti necessari alla loro crescita e sviluppo. Esiste, inoltre, una forte disparità tra la dieta dei bambini a seconda del reddito delle famiglie: i bambini che vivono nelle zone urbane e in famiglie benestanti hanno una dieta migliore rispetto a quelli che vivono in zone rurali e che provengono da famiglie più povere. Lo fanno sapere l’ordine dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali della Provincia di Roma e la Fondazione Comitans. In particolare, il 34% dei bambini provenienti da famiglie benestanti consuma più alimenti diversificati, mentre questo valore scende al 15% in famiglie povere. Inoltre,il 60% dei bambini provenienti da famiglie benestanti raggiunge la frequenza minima di pasti raccomandati in confronto al 47% nelle famiglie povere.
(Wel/ Dire)