(VIDEO) ‘No base militare a Pisa-Coltano’: presidio davanti a caserma Arma Carabinieri

No alla base militare a Coltano, in provincia di Pisa. Né dentro il parco di San Rossore, né fuori, ai margini dell’area protetta (come a Ospedaletto). E neppure in ogni altra area della Toscana o del Paese. E’ questo il senso del movimento ‘No Base – Né a Coltano né altrove’ che manifesta a Firenze, davanti alla caserma Baldissera dove è avvenuto l’incontro tra i Carabinieri, il presidente della Regione, Eugenio Giani e il sindaco di Pisa, Michele Conti.

“Questo scempio con i soldi del Pnrr non deve essere fatto, né a Coltano né in Salento o in Sicilia. Vogliamo case, scuole, ospedali, non basi militari”, dicono alcuni dei manifestanti accorsi. Oltre un centinaio in tutto, tra cui si notano le magliette gialle di Legambiente, quelle degli operai dell’ex Gkn di Campi Bisenzio. Ci sono poi le bandiere di Rifondazione comunista, della Firenze antifascista e di Non una di meno. Tra chi protesta c’è anche Carlo, che a Coltano ci abita con la famiglia: “C’è chi ci vive da sempre, coltivando la terra o allevando animali”, racconta.

“Ci sono persone che hanno creato rapporti con il parco e l’ambiente, sia lavorativi che sociali: c’è ad esempio una compagnia, ‘Gli animali celesti’, che da anni organizza un progetto finanziato anche dal ministero per il teatro nel bosco”. Una base militare, prosegue, “è fuori luogo, non c’entra niente con l’ambiente. Lo dico anche a livello pratico: chi è andato a stare lì, ristrutturando casa, ha dovuto fare mille permessi per aprire un abbaino o mettere un po’ di ghiaino. Ci sono linee guide contro la deturpazione del parco, per proteggere gli uccelli migratori”. Tra chi manifesta c’è anche Fulvio Salvadori, titolare dell’omonima azienda agricola e agricoltore da più generazioni. Ha 100 ettari in concessione dal Demanio: di questi, nel vecchio progetto, circa 60 sarebbero stati occupati dalla base.

“Combatto questa lotta non solo per la mia azienda, che chiaramente verrebbe danneggiata e non poco, ma per tutti gli agricoltori italiani. Il consumo di suolo va fermato”, spiega. Al sit-in c’è anche Yana Ehm, parlamentare ex 5 Stelle oggi in Manifesta, che definisce la base “faraonica. In questi giorni si è vista un’apertura: il rivalutare lo spacchettamento o lo spostamento” della struttura. Tuttavia, questa novità “risulta assolutamente non sufficiente e inaccettabile. Noi diciamo di no alla spesa di 190 milioni presi dal Pnrr”, risorse “che dovrebbero essere investite per i cittadini. Il governo ha tagliato fondi importanti all’istruzione e alla sanità per poi rifinanziare il riarmo e le spese militari”.

(Dig/ Dire)

Redazione

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