Accusa all’ex sindaco: sesso in cambio buoni spesa
Prestazioni sessuali con una donna in cambio di buoni spesa Covid: è quanto la Procura di Napoli, che indaga sull’assegnazione di alcuni appalti a Pozzuoli, contesta all’ex sindaco della città flegrea, Vincenzo Figliolia, nei confronti del quali i sostituti procuratori Capuano e Sica ipotizzano i reati di concussione e peculato.
I rapporti sessuali con la donna si sarebbero consumati nel suo ufficio, dove gli inquirenti avevano fatto sistemare delle microspie.
La donna, indigente, avrebbe chiesto aiuto al primo cittadino il quale, secondo l’ipotesi degli inquirenti, avrebbe approfittato della situazione. Oltre che per i buoni spesa, Figliolia avrebbe anche cercato di agevolare la donna nel disbrigo di pratiche amministrative inerenti delle cure, sempre in cambio di prestazioni sessuali.
Figliolia si è candidato come consigliere comunale a Pozzuoli, risultando, alle elezioni di domenica 12 giugno, il candidato più votato in città. Il sindaco uscente, al suo secondo mandato consecutivo, sostiene la corsa del candidato di centrosinistra Paolo Ismeno, che domenica 26 giugno sfiderà al ballottaggio Luigi Manzoni, anche lui di area centrosinistra.
“Non posso che esprimere il mio profondo rammarico per la pubblicazione sui principali quotidiani di una vicenda strettamente personale che, evidentemente, avrebbe dovuto rimanere riservata in ambito processuale, le cui connotazioni di illeceità non riesco davvero a comprendere. Il mio rammarico è poca cosa rispetto alla sofferenza che provo perché consapevole che quanto accaduto ha profondamente ed ingiustamente ferito la dignità dei miei figli, di mia moglie e della mia anziana madre che da sempre sono stati costretti condividere e, spesso a subire, il mio sconfinato amore per la città dove sono nato. Amore che, purtroppo, non mi ha consentito di essere un padre presente ed un marito premuroso. A prescindere da ogni considerazione sulla veridicità dei fatti pubblicati, a loro chiedo umilmente perdono”, questo il commento di Figliolia sulle vicende giudiziarie che lo riguardano emerse nelle ultime ore.
“Un pensiero – prosegue Figliolia – va anche a coloro con i quali ho condiviso l’amore per Pozzuoli i quali, pur nella consapevolezza delle difficoltà determinatesi a seguito delle perquisizioni di aprile, hanno comunque deciso di darmi fiducia e di partecipare con me alla campagna per l’elezione del sindaco di Pozzuoli. Anche a loro sento il dovere di chiedere scusa nella speranza che tale vicenda non abbia alcuna ripercussione sulla scelta che i cittadini saranno chiamati a fare il prossimo 26 giugno”.
“Tutto questo, però, mi dà ancora più vigore affinché possa dimostrare l’assoluta correttezza del mio operato come persona e come amministratore pubblico, unicamente finalizzato – assicura il sindaco uscente – a garantire per la città di Pozzuoli le migliori opportunità per consentirle di competere alla pari con le altre rinomate località della nostra regione quale meta di interesse turistico internazionale e, con riferimento alla vicenda pubblicata stamane, l’assenza di qualsiasi strumentalizzazione della mia funzione o l’indebito utilizzo di beni dell’amministrazione”. “Spero solo – conclude Figliolia – che non debba aspettare oltre dieci anni per provare la mia innocenza, come è già avvenuto in relazione alla vicenda relativa al mercato ittico. Procedimento all’esito del quale, come è noto, la Corte d’Appello di Napoli non solo riconobbe la mia estraneità, ma sottolineò l’utilità della mia iniziativa amministrativa diretta a risolvere le problematiche per le quali ero stato imputato”.
(Com/ANSA/Dire)