Anoressia, Ronzulli: “dca fenomeno crescente, inserirli in lea”
“Il caso della bambina ferrarese di 11 anni in fin di vita a causa dell’anoressia deve far riflettere su quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza. Con la pandemia, la fascia di età dei minori con disturbi alimentari si è notevolmente abbassata, raggiungendo picchi particolarmente preoccupanti nei ragazzi tra i 14 e i 19 anni e l’incidenza di queste patologie è aumentata addirittura del 30%. E’ quindi evidente che i 25 milioni di euro in due anni stanziati alla fine del 2021 per l’istruzione di Fondo presso il Ministero della Salute per il contrasto dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono certamente un passo avanti, ma assolutamente insufficiente”. Così, in una nota, la presidente delle commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Licia Ronzulli.
“Davanti al rischio di un’ulteriore diffusione di queste malattie è indispensabile farsi trovare preparati e, quindi, bisogna introdurre questi disturbi nei Lea così che ogni regione si adoperi per mettere in piedi apposite strutture. I centri specializzati in queste problematiche sono, infatti, ancora troppo pochi, tanto che le liste d’attesa sono interminabili e che per trovare un posto in una struttura che si occupa di disturbi del comportamento alimentare per questa bambina di Ferrara, che fortunatamente adesso sarà curata al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, si è reso necessario un appello pubblico dei genitori e del Sindaco della città Alan Fabbri”.
(Vid/ Dire)