Aversa. D’Angelo bacchetta il sindaco sulla mancata costituzione parte civile per Zoccola
“Basita. Non c’è altro termine (o meglio, ce ne sarebbero ma li evito) per commentare la foto e il post del
Sindaco Golia abbracciato all’ex Assessore ai Lavori Pubblici, Benedetto Zoccola, nel quale spiega che il
Comune di Aversa non si è costituito parte civile per “un ritardo nelle comunicazioni delel procedure di rito” nel processo penale contro un imprenditore – Antonio Donciglio – condannato per l’accertato tentativo di corruzione finalizzato ad ottenere l’aggiudicazione della Gara d’Appalto per il rifacimento di via Nobel ad una società di riferimento del Donciglio in cambio di una tangente del 10% sull’importo dei lavori, all’incirca € 450.000″. Lo scrive in una nota la consigliera comunale Eugenia d’Angelo.
“Ora, non si comprende cosa significhi, in italiano, questa frase, considerato che il Sindaco già a febbraio sarebbe stato informato della chiusura delle indagini preliminari a carico del Donciglio con rinvio a giudizio: perché il Sindaco non ha disposto l’immediata costituzione di parte civile del Comune di Aversa, la vera parte offesa in questo tentativo di corruzione considerato che l’Assessore Zoccola era ai tempi un Assessore e perciò un rappresentante istituzionale della Città di Aversa e un delegato del Sindaco ai Lavori Pubblici? Nessuno dei consulenti di cui si circonda gli ha spiegato che nel caso in cui il
Donciglio avesse aderito al cosiddetto “rito abbreviato”, come poi è successo, non sarebbe più stato possibile costituirsi parte civile? E, inoltre, da febbraio ha chiesto chiarimenti e vigilato affinché le procedure di aggiudicazione della Gara d’Appalto per il rifacimento di via Nobel rispondano ai requisiti di legalità e trasparenza, di cui tanto si fregia sui social? Oppure ha “lasciato fare”? Non sarebbe stato preferibile revocare la Gara d’Appalto? E indirne un’altra, previa verifica del Disciplinare e del Capitolato e dei parametri richiesti alle imprese per la partecipazione, onde evitare ombre su un appalto di circa € 4.500.000? La verità è che la legalità è una bandiera da sventolare sui social per ammantarsi delle pubbliche virtù a cui tutti abbiamo dato credito quando il Sindaco Golia propose la sua candidatura. La realtà è un’altra: la legalità la si invoca nelle commemorazioni e nelle manifestazioni pubbliche di integerrimi uomini dello Stato; quando non mette a rischio le clientele elettorali dei noti potentati, facilmente riferibili al mondo urbanistico, a quello dei lavori pubblici e a quello del Terzo Settore. Interrogazioni, esposti, segnalazioni di preoccupanti negligenze – quando non sostanziali e consapevoli artifici – nel “sistema delle proroghe” degli appalti, ormai ampiamente scaduti, nel Terzo Settore (politiche sociali e servizi al cittadino, ad esempio), attraverso Determine Dirigenziali mai revocate e su cui il Sindaco mai è intervenuto perché “al di fuori della propria competenza”. Incarichi di progettazione che, casualmente, sono affidati a tecnici vicini all’amministrazione: tutto, probabilmente, legittimo per carità ma l’opportunità politica dove la mattiamo? Concessioni edilizie che stanno deturpando quel poco che è rimasto del centro storico, e non solo quello, con aumenti di volumetrie impressionanti: tutti zitti. Un PUC rallentato su cui si giocano i prossimi destini elettorali: più tardi si approva meglio è, così le norme restrittive entrano in vigore quando ormai c’è poco da salvare e le prebende già concesse. Contratti – Tekra, Pubbliparking, – i cui inadempimenti sono sotto gli occhi di tutti ma su cui il silenzio è calato. E il Sindaco che fa? Si preoccupa di fare un post su Facebook in cui dichiara il suo affetto, la sua stima, per l’ex Assessore Benedetto Zoccola; in cui dice di condividere la sua scelta di denunciare il tentativo di corruzione. E allora, perché “lo dimise” per far posto all’Assessore Villano? E allora, perché non lo ha sostenuto, lasciando da solo, nel processo penale a carico di Donciglio? Basta parole; basta post; basta selfie; servono fatti conseguenziali. Altrimenti, è preferibile tacere”.