A Caserta la terza Conferenza Nazionale di Geopolitica dello Spazio
La III Conferenza Nazionale di Geopolitica dello Spazio, ospitata anche quest’anno nella magnifica cornice dell’Auditorium della Scuola Specialisti di Caserta e organizzata dal Club Atlantico di Napoli, l’Universita’, l’Associazione ArmaAeronautica/CESMA e l’Associazione degli studenti di Ingegneria Aerospaziale EuroAvia Napoli, con il Patrocinio dell’Aeronautica Militare – che si terrà venerdì 24 giugno – intende affrontare il tema dello spacepower, sia nella sua dimensione concettuale che operativa, discutere gli strumenti tramite cui questo potere si realizza e le ripercussioni che il suo sviluppo sta portando nell’impianto dottrinale, organizzativo e programmatico delle maggiori potenze spaziali.
In effetti, molti sono stati nell’ultimo decennio i cambiamenti innescati su questi fronti dallo sviluppo del potere spaziale, oltre che dai più ampi cambiamenti geopolitici in atto. Sotto il profilo dottrinale, tutte le principali potenze spaziali hanno adottato posture strategiche marcatemente più assertive; dottrine che mirano sia a potenziare che esibire la loro prontezza e capacità di agire nello spazio e attraverso lo spazio per raggiungere i propri fini, sottolineando quindi l’importanza della deterrenza come strategia per affrontare potenziali avversari. Molti paesi occidentali hanno inoltre adottato misure volte a rafforzare la loro cooperazione strategica ed aumentare la resilienza e ridondanza delle proprie infrastrutture spaziali tramite assistenza reciproca.
A livello operativo, le maggiori potenze hanno iniziato a riorganizzare le proprie forze armate, dando un rilevo più ampio alle unità che si occupano di spazio, specialmente a livello operativo. Una riorganizzazione, questa, volta da un lato a migliorare la capacità delle forze armate di utilizzare lo spazio per scopi di sicurezza e difesa nei domini tradizionali (attraverso una migliore integrazione con altri rami delle forze armate, ad esempio), e dall’altra ad assicurare la protezione delle loro infrastrutture spaziali e stessa capacità di azione in questo dominio (attraverso una migliore consapevolezza della situazione spaziale, ad esempio).
A livello programmatico, infine, le tradizionali potenze così come i nuovi contendenti hanno massicciamente investito nello sviluppo di mezzi per il controllo dello spazio. Lo Space Control, comunemente noto come counterspace, è
insieme delle tecniche a conseguire la cosiddetta Space Superiority, vale a dire la capacità di poter utilizzare lo spazio per i propri scopi e di negarlo ad un potenziale avversario. Queste tecniche hanno natura sia difensiva che offensiva – mentre le prime mirano a proteggere la propria infrastruttura spaziali da possibili attacchi, le seconde mirano a negare, degradare o distruggere le capacità spaziali degli avversari, attraverso mezzi cinetici come i sistemi ASAT, le armi co-orbitali o a energia dirette e mezzi non cinetici, quali il jamming e i sempre più frequenti attacchi cibernetici. Entrambe trovano fondamento e devono essere supportate dalla Space Domain Awareness, ovvero la capacità di osservare e caratterizzare ciò che avviene nello spazio al fine di anticipare potenziali minacce. Diverse tecnologie di counterspace sia cinetiche che non cinetiche sono state sviluppate e testate negli ultimi anni, anche se fino ad oggi solo le capacità non-cinetiche sono state impiegate attivamente in operazioni militari.
Tuttavia, è lo stesso sviluppo e potenziale impiego di queste capacità a sollevare importanti questioni di carattere strategico e operativo – questioni che verranno propriamente trattate, con il concorso di importanti specialisti della materia, nella Prima Tavola Rotonda congiuntamente al tema dello spacepower – nonché di carattere diplomatico e giuridico relative al Comportamento Responsabile e all’uso legittimo della forza nello spazio – di cui si occuperà la Seconda Tavola Rotonda.”