‘Stalkerizzava’ un prete: ex sottufficiale GdF viene pluridenunziato e finisce sotto processo

Manifesti di protesta per l’intera citta’, affissi nei punti piu’ disparati, sui muri, sulle serrande private e di esercizi commerciali, addirittura sui pali elettrici, e poi di qua e di la’ lungo le pubbliche strade; manifesti che creavano solo subbuglio, scompiglio e perplessita’ nei concittadini, e poi lettere indirizzate alle piu’ svariate Autorita’ civili, tra cui al Prefetto, al Questore, al Sindaco, alla Sovraintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la provincia di Caserta, al Comando stazione carabinieri piu’ vicina, e poi anche alle Autorita’ religiose a vari livelli, tutti esposti dai contenuti pretestuosi, calunniatori e diffamatori inviati anche alla Procura della Repubblica di Napoli Nord che venivano puntualmente archiviati: tutte queste condotte persecutorie sono state poste in essere per un lungo periodo di tempo (e alcune tuttora sono ancora in atto) ad opera di un anziano militare in pensione della Guardia di Finanza ai danni di un non piu’ giovane sacerdote, presbitero da oltre 40anni, di una cittadina dell’agro aversano che oramai esausto, sfinito da questi insopportabili atteggiamenti persecutori posti in essere continuamente ai suoi danni – che gli creavano tanto nocumento, ansia e continuo stress – era costretto a recarsi dai suoi legali e decideva, alla fine, di ascoltare il loro consiglio e quindi di rivolgersi alla magistratura penale.

E allora i suoi avvocati, Raffaele e Gaetano Crisileo, raccolti tutti gli elementi necessari, prove e documenti, formavano un vero e proprio dossier e presentavano una serie di plurime denunzie a raffiche contro l’ex militare il cui comportamento necessitava di essere stigmatizzato.

Da allora la situazione si e’ completamente capovolta: il sacerdote veniva sentito piu’ volte dalla polizia giudiziaria delegata dal pubblico ministero di espletare le indagini e rivelava e dimostrava quanto stava subendo con documenti e carte alla mano e cosi l’ex sottufficiale finalmente finiva sotto processo per una serie innumerevoli di reati.

Ora e’ prossima la conclusione delle indagini e la fissazione dell’udienza preliminare, ma chissa’ che nel frattempo il Giudice per le indagini preliminare, su imput dell’Ufficio di Procura, che ha attivato la procedura del cd. codice rosso non decida di adottare qualche misura particolare personale nei confronti dell’ex militare stante l’ipotizzabile pericolo di reiterazione dei suoi comportamenti che non e’ escluso che ricorra (vista la costante “ostinazione” dell’ex sottufficiale verso il ministro di Dio). 

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Redazione

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