Gesac, la denuncia di Ronghi: “penalizzate le lavoratrici madri”

“La Società GESAC, oltre a penalizzare i lavoratori che usufruiscono dei permessi previsti dalla Legge 104 per assistere familiari disabili, dei permessi per malattia dei figli e dei congedi di maternità/paternità, oltre ad utilizzare personale di vigilanza senza i Decreti Prefettizi, come emerso nel ‘blitz’ in aeroporto, avvenuto giorni fa, da parte della Prefettura e della Questura, penalizza le donne lavoratrici che hanno commesso il “crimine” di avere un figlio. Questo accade all’aeroporto di Capodichino e non in Cina. Perciò chiediamo le dimissioni dell’Amministratore della Società per violazione dei diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato italiano”. È quanto afferma il Segretario Generale della CNAL, Salvatore Ronghi.

“In GESAC – continua Ronghi – le lavoratrici neo-mamme sono costrette ad  affrontare un rientro a lavoro in condizioni gravose, stazionando in piedi per l’intero turno di lavoro, perché viene loro negata la formazione obbligatoria per riabilitarle alle proprie mansioni” – sottolinea Ronghi – che aggiunge: “è da un anno che va avanti questa storia e le lavoratrici sono allo stremo, continuando a scontare la ‘colpa’ di aver avuto un figlio. Mentre i governi nazionali e regionali emanano norme a sostegno della maternità, per superare la crisi di natalità in un’ Italia che invecchia sempre di più, alla Gesac le lavoratrici madri vengono penalizzate”.

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Redazione

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