Italexit Salerno al congresso nazionale: sanità, rifiuti e lavoro
Sabato 25 giugno a Roma si è svolto il primo Congresso Nazionale di Italexit in presenza dei coordinatori regionali e dei delegati provenienti da tutta Italia, dei senatori Gianluigi Paragone, Mario Giarrusso, Carlo Martelli, William De Vecchis e della deputata Jessica Costanzo.
Al termine della giornata, durante la quale sono state prese importanti decisioni sull’organigramma e sulla linea del partito, Gianluigi Paragone è stato eletto all’unanimità segretario di Italexit.
Al congresso è intervenuto Cesare Guarini responsabile provinciale di Italexit-Salerno che sempre più sta riscuotendo successo con il suo lavoro in tutto il salernitano: “Come ben saprete la nostra è la provincia del governatore che durante il lockdown minacciava di usare il lanciafiamme contro le feste di lauree ed il napalm contro i no vax; tutte trovate cabarettistiche per sviare l’opinione pubblica campana e salernitana dai problemi seri che sono emersi durante la crisi sanitaria del Covid, primo fra tutti la sanità. Quella campana da anni subisce tagli spaventosi ai posti letto ed al personale che con turni massacranti mette a rischio la loro stessa capacità di curare i pazienti. In questi anni abbiamo subìto la soppressione, l’accorpamento ed il depotenziamento di intere strutture ospedaliere, tutto questo in una provincia che è tra le più estese d’Italia. Se già tutto questo non bastasse abbiamo anche l’assistenza sanitaria indiretta a singhiozzo con la gente che fa la fila all’inizio del mese prima che finiscano i fondi per non vedersi rifiutare la possibilità di avere un esame del sangue o visite specialistiche”.
“E non parliamo poi della problematica del lavoro dove la nostra è una provincia che potrebbe dare tantissimo in termini di occupazione specialmente nel comparto turistico e soprattutto per le nuove generazioni, da sempre quelle più propense verso questo tipo di imprenditoria e che invece vivono ingabbiati all’interno di un sistema, il Sistema Salerno o sistema De Luca. Proprio quel sistema di cui si è parlato e scritto tanto e che non permette la crescita economica ed il miglioramento della qualità della vita del territorio salernitano allo scopo di rendere tutti i cittadini, dipendenti a tempo determinato del sistema di potere creato ad hoc per assicurare la costante rielezione di De Luca e del suo cerchio magico. Infine non meno importante è la questione ambientale dei rifiuti: nel 2006 si era avviata a Salerno e provincia un ciclo virtuoso che aveva alla base la raccolta differenziata, unica isola felice nel disastroso scenario campano della gestione dei rifiuti che ora rischia di vanificarsi. Tutto ciò a causa di una organizzazione della raccolta e trattamento dei rifiuti mal gestita e scelte infelici sull’ubicazione delle strutture di stoccaggio, trattamento e smaltimento. Il mancato ammodernamento tecnologico e la vicinanza di questi siti ai centri abitati come ad esempio lo STIR di Battipaglia e lo scandalo dei rifiuti indifferenziati tornati dalla Tunisia e depositati nell’area militare di Persano, pongono seri dubbi sul futuro di una gestione virtuosa del ciclo di smaltimento degli stessi. Concludo dicendovi che le battaglie di Italexit a livello nazionale sono le stesse di Salerno e noi siamo più determinati che mai a portarle avanti”.