Lavoro, Ronghi: “In Italia decrescita infelice: adeguare retribuzioni”
“Il dato economico più evidente ed incontrovertibile dello stato dell’economia di un Paese e’ la crescita delle retribuzioni: dal 1990 In Irlanda esse sono aumentate dell’85%, in Germania del 33,70, in Francia del 31,10 e del 30.50 finanche in Grecia. Mentre l’Italia è l’unico Paese Ue che ha visto, invece, decrescere la media degli stipendi del 2,90%”. È quanto afferma Salvatore Ronghi, Segretario Generale della CNAL a conclusione dell’incontro con lavoratori dipendenti delle PMI.
“Questo drammatico dato, che emerge da un’analisi di OpenPolis sulla base dei dati Ocse- continua Ronghi – evidenzia le difficoltà economiche che vivono le famiglie Italiane, i lavoratori dipendenti, gli oltre 6 milioni di lavoratori autonomi. I piccoli imprenditori e i pensionati. La mancata crescita delle retribuzioni genera l’infelice decrescita dell’Italia -sottolinea Ronghi -la cui responsabilità va equamente divisa nelle scelte sbagliate sia delle forze politiche che dei sindacati cosiddetti maggiormente rappresentativi. L’Italia -continua Ronghi – è un Paese che si regge sulla economia dei consumi e, se i lavoratori, i pensionati e PMI non percepiscono redditi adeguati, è l’intera economia nazionale a soffrirne”.
“Basta essere fanalino di coda in Europa – sottolinea Ronghi -è ora di ridurre drasticamente le tasse per favorire le PMI, tagliare il cuneo fiscale e adeguare le retribuzioni dei lavoratori e dei pensionati” conclude Ronghi.