Reazioni al nuovo stemma della Fiorentina: cos’è che il club non ha capito sui loghi?
Un logo non è mai solo un logo. Il logo giusto dice tutto senza dire una parola. Trasmette una serie di valori e di significati senza che ci sia bisogno di pagine di testo e di parole strappalacrime, evoca un senso di connessione tra una realtà e chi la abbraccia, instaura un legame tra ciò che rappresenta e la sua comunità di tifosi. Il logo dev’essere considerato fondamentale per l’identità dell’azienda o della realtà che rappresenta, perché la distingue da tutti gli altri e resta impresso nella mente del pubblico. G
razie alle nuove tecnologie è ormai possibile, in pochi semplici clic, creare un logo professionale, ad alta risoluzione e completamente personalizzabile. La vicenda accaduta alla Fiorentina dimostra che modificare uno stemma storico e amato dal pubblico può causare grossi guai, specie se il pubblico in questione è poco disposto a scendere a compromessi sul logo della propria squadra del cuore.
Insomma, diversi sono i motivi per cui l’importanza di un logo non è da sottovalutare.
Il venticinque marzo scorso la Fiorentina ha presentato, con un video diffuso sui social, la nuova identità visiva e, soprattutto, il nuovo logo del club, che verrà utilizzato a partire dalla prossima stagione 2022/2023.
Nonostante la squadra di Rocco Commisso abbia cambiato il proprio logo non meno di dieci volte nel corso dei suoi oltre 90 anni di storia, il suo simbolo centrale è sempre rimasto lo stesso: un giglio rosso su sfondo bianco. Il fiore rosso è un simbolo storico della città di Firenze, dove la squadra ha sede fin dalla sua nascita. Il giglio, in questo caso, è ispirato a quello introdotto nel 1957 e indossato dai cosiddetti “Leoni di Ibrox” durante la vittoria della prima Coppa delle Coppe nel 1961. Il fiore, anche se leggermente modernizzato, ha una forma risalente a molto tempo fa, forse addirittura alla fantasia del fondatore e primo presidente del club, Luigi Ridolfi. Si dice che fu lui in persona a disegnare lo stemma originale, quello che ornò le maglie della squadra fino al trionfo nella Mitropa Cup del 1966.
Sul sito ufficiale del club viene spiegato che questo desiderio di cambiamento nasce con lo scopo di trasformare la Fiorentina in un vero e proprio marchio globale, per mettere in risalto l’unicità, la ricchezza di valori e la storia della squadra di una delle città più amate al mondo. Il club spiega che, con questa scelta, si vuole guardare a un futuro sempre più segnato dal mondo phygital, in cui, cioè, sarà sempre più difficile distinguere il mondo fisico da quello digitale, per abbracciare un pubblico sempre più internazionale e attivo in rete. Un restyling era anche necessario per facilitare l’utilizzo del logo proprio nel digitale, e per migliorarne la visibilità in spazi ridotti, semplificando i colori e le forme.
Nonostante le ottime intenzioni del club, le reazioni dei tifosi della squadra di Firenze, città del calcio storico, sono state contrastanti. Alcuni fan della squadra hanno dimostrato il loro disappunto per il nuovo logo, criticando il club con diversi striscioni appesi nei pressi dello stadio Artemio Franchi. Per alcuni degli ultrà della Fiorentina il nuovo logo della squadra non è degno di sostituire quello vecchio, stemma storico dal grande valore emotivo per tutti i tifosi. Il giglio rosso in particolare, pur facendo tornare alla mente un’epoca gloriosa, lascia perplessi i più tradizionalisti. Il fiore che da sempre rappresenta Firenze, infatti, è anche detto “giglio bottonato” perché ha la caratteristica di essere composto da cinque petali superiori e ramificazioni inferiori simmetriche.
La rappresentazione del giglio sul nuovo logo è invece estremamente minimalista e geometrica e non renderebbe giustizia al simbolo storico del capoluogo toscano. Neanche le proporzioni sono del tutto convincenti: la V appare un po’ troppo ingombrante rispetto al giglio rosso, simbolo storico che passa quasi in secondo piano. Il direttore della Fiorentina Joe Barone ha provato a calmare gli animi degli insoddisfatti chiarendo che l’ambizione e l’identità del club resteranno immutate anche se lo stemma del club doveva essere leggermente rimodernato.
Un logo non è mai solo un logo e può essere di estrema importanza per i grandi appassionati di una particolare realtà, che finiscono per identificare in essa i loro valori e le loro passioni.
Internet può essere una grande risorsa non solo per gli investimenti online, ma anche per chi muove i primi passi nel mondo del marketing. Chiunque può creare un logo professionale gratuitamente. Il caso della Fiorentina ci ha dimostrato quanto sia importante un logo nel definire il rapporto tra i tifosi e la propria squadra del cuore, oltre ad aver avvalorato l’attaccamento dei fan a uno stemma che distingue la Fiorentina dal 1991, comparso sulle maglie indossate da una lunga lista di campioni entrati nella storia del club. Cambiare logo significa dunque perdere un intero universo di ricordi e momenti di vita.