Polizza vita, assicuratore condannato a versare indennizzo a familiari contraente

I risparmi di un uomo, morto improvvisamente per infarto, rischiavano di andare in fumo alla sua morte. A raccontare il caso scuola, i legali della famiglia che riportano la cronaca di un lavoratore che aveva contratto in vita una polizza che prevedeva il pagamento di 250 mila euro in caso di decesso.

Agli eredi dell’uomo, deceduto per infarto a soli 50 anni, l’assicuratore aveva negato l’indennizzo sostenendo che il de cuius risultava gravato da patologie non comunicate all’atto della sottoscrizione della polizza.

I legali dello Studio Associati Maior sono riusciti tuttavia a dimostrare, anche attraverso l’ausilio dell’area medico-legale interna, che le malattie oggetto di omessa comunicazione non avevano inciso minimamente sulla patologia infartuale che si è realizzata indipendentemente da uno stato morboso preesistente. L’Assicuratore  – raccontano i legali – è stato quindi condannato a pagare la prestazione assicurata e in più a rifondere le spese legali e medico-legali anticipate dai familiari del defunto.

Redazione

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