Referendum Giustizia, Bencivenga: “Non dobbiamo disperdere ma rilanciare i referendum”

“Oggi, molti cittadini hanno deciso di disertare la giornata referendaria sulla giustizia. Ritengo che molti, non erano neanche informati. Incomprensibile è per me, viste le battaglie svolte in questi anni per la democrazia dal basso, i gazebi informativi in piazza, prendere atto, a malincuore, di un “puzzo del compromesso” trasversale a tutti i partiti e movimenti politici che formalmente sostengono il cambiamento ma che in realtà non lo vogliono realizzare in nessun modo possibile. Basta guardare a chi sostiene Draghi e alla sua maggioranza in Parlamento: destra, sinistra, centro, movimento, tutti responsabili, nessuno escluso”. A dirlo, l’avv. Raffaele Bencivenga sull’analisi del referendum giustizia.

“Ma qual è il futuro del referendum oggi? È questa la domanda che in queste ore mi pongo. I referendum hanno segnato la vita del nostro paese. La Repubblica stessa è nata da un referendum. Sicuramente, tranne poche eccezioni è dal ’97 che i referendum non raggiungono il quorum, mentre i partiti avocano a sé paternità o premesse di modifiche del quorum ad oggi solo promesse. Anche chi oggi, legittimamente, ha ritenuto di non andare a votare i referendum adducendo ad una paternità delle destre sui quesiti, mi lascia fortemente perplesso, perché non sa o meglio vuole nascondere a se stesso che questo paese è governato, oggi, da una grande maggioranza (composta anche dai partiti di destra) che guarda caso potrebbero, avendo i numeri, realizzare in Parlamento qualsiasi progetto legislativo. Che fare quindi? Per me, I referendum, nonostante tutto, sono una buona prova e dovrebbero esser strumento per incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita del paese. Un paese che vuol esser civile e democratico. Non dobbiamo disperdere, ma rilanciare i referendum. Oggi, hanno perso tutti ma soprattutto i cittadini”.

Redazione

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