La ricetta di un efficace rapporto medico-paziente
Assertività, deve essere questa la parola d’ordine del medico di medicina generale, ossia mai figure giudicanti ma ascoltatori e osservatori capaci di cogliere l’impatto intellettuale ed emotivo di ogni comunicazione, creando un contatto diretto e proficuo sia in termini di veicolazione di informazioni scientifiche sulla patologia che di fiducia. È necessario, in buona sostanza, un dinamismo comunicativo che nasce dall’esperienza e dall’osservazione.
UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
È bene ricordare, infatti, che il target di riferimento dei medici di medicina generale non sono sempre i malati ma le persone, ovvero una moltitudine eterogenea di persone con diversi livelli di scolarizzazione e di condizioni socio-culturali. La difficoltà di comunicare in maniera efficace e scientificamente corretta con loro risiede quindi nella capacità di adattare informazioni e linguaggio all’interlocutore, senza un metodo standard, perché non tutti hanno a disposizione gli stessi elementi di comprensione. La comunicazione con le persone deve sempre dunque su misura, in modo da poter costruire un rapporto sincero, basato su ascolto, fiducia ed empatia.
Prendiamo ad esempio i vaccini: i due anni di pandemia si sono rivelati un disastro comunicativo, a causa di numerose voci dissonanti e dell’assenza di una linea di comunicazione comune tra tutti gli attori di sistema. Il problema principale dei medici di medicina generale ha riguardato – e riguarda tutt’ora- l’incapacità di rendicontare tutte le attività realizzate attraverso dati, statistiche e altre informazioni. È un malfunzionamento del sistema burocratico sanitario nazionale di prossimità, basato non ancora sul servizio reso alla cittadinanza e sui pazienti curati ma sul numero di ore lavorate.
IL RAPPORTO COL PAZIENTE
In ambulatorio il rapporto con il paziente deve essere sempre paritario, diretto e immediato. Il medico di medicina generale è un medico che è stato scelto dal paziente, il quale ripone fiducia nella persona che ha di fronte e nelle sue capacità. Un esempio concreto è quello dato dalla pandemia, durante la quale i pazienti hanno spesso contattato i loro medici di medicina generale per chiedere informazioni e consigli sull’efficacia e la pericolosità del vaccino. L’enorme pressione subita dalla medicina generale durante gli ultimi due anni dovrebbe essere vista come un complimento perché significa che le persone hanno scelto i loro medici come punti di riferimento e li considerano meritevoli di fiducia.
SERVIZIO STANDARD E PERSONALIZZATO
Un ulteriore problema riguarda l’organizzazione dei servizi offerti. A oggi, ogni medico offre un proprio servizio differenziato mentre, per la creazione di un sistema efficace ed efficiente, sarebbe necessaria la fornitura di un servizio standard, comune per tutti, a cui successivamente aggiungere i servizi personalizzati offerti dei singoli, da cui dipendono gli indicatori di giudizio delle persone. La differenziazione di servizi permette infatti di ampliare il bacino di riferimento, non più limitato a over settanta con patologie croniche ma esteso anche a giovani e adulti con problematiche e bisogni diversi. In questo modo, solidificando il rapporto di fiducia con il paziente attraverso lo stile di comunicazione più appropriato, il medico di medicina generale può arrivare a seguire un intero nucleo famigliare, accompagnandolo durante tutto il percorso, dalla prevenzione alla diagnosi, dalla terapia alla guarigione.
(di Pier Luigi Bartoletti/Dire)