157 anni fa nasceva il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera

Oggi, 20 luglio, ricorre il 157° anniversario della nascita delle Capitanerie di porto: un percorso iniziato a Firenze nel lontano 20 luglio del 1865, con il Regio Decreto a firma di Vittorio Emanuele II che sancì a tutti gli effetti l’istituzione del Corpo.

L’esigenza di affidare a un’unica Amministrazione la disciplina delle attività della navigazione e dei porti richiese di unificare le capacità professionali dello Stato Maggiore dei porti e quelle dei Consoli di Marina: corpo militare il primo, con attribuzioni di carattere essenzialmente tecnico; civile il secondo, con competenze principalmente amministrative.

Una duplice connotazione che ancora oggi conferma le Capitanerie di porto – Guardia Costiera come un unicum nel panorama marittimo mondiale, in grado di far convergere l’anima tecnico amministrativa, che affonda le sue radici nella storia, con quella operativa e tecnologica,  che permette al Corpo di proiettarsi sempre di più verso il futuro, per sostenere e proteggere i molteplici interessi che legano l’Italia al suo mare.

In occasione dell’anniversario, il Comandante Generale del Corpo, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone si è recato all’Altare della Patria, per deporre una corona di alloro presso il sacello del Milite Ignoto, luogo della memoria del Paese.

L’Ammiraglio è stato accompagnato, nell’occasione, da tutti i Capi Reparto del Comando Generale del Corpo. Successivamente l’ammiraglio Carlone ha raggiunto la sede del Comando Generale, dove ad attenderlo c’era il personale militare schierato.

Nel suo discorso di saluto si è rivolto idealmente a tutta la grande famiglia del Corpo, 11.000 donne e uomini in divisa: “Da quel lontano 20 luglio 1865, le Capitanerie di porto hanno compiuto dei progressi incredibili ma non hanno mai tolto lo sguardo dai riferimenti del loro agire quotidiano: i porti, il trasporto marittimo, la sicurezza della navigazione marittima e portuale, l’ecosistema marino. – ha sottolineato il Comandante Generale – Oggi le Capitanerie di porto sono una presenza diffusa e costante, rappresentano un’istituzione pronta, dinamica e professionalmente capace, sia da un punto di vista operativo che amministrativo e un solido punto di riferimento per il cluster marittimo e portuale.”

Alla cerimonia svolta a Roma si sono affiancati numerosi eventi realizzati presso i comandi regionali delle Capitanerie di porto, durante i quali sono stati condivisi, con il personale e le autorità, i principali risultati raggiunti durante lo scorso anno.

Tra i dati più significativi: 1.529 eventi coordinati dal Centro Operativo Nazionale della Guardia Costiera e 6.000 persone soccorse tra bagnanti, diportisti, subacquei e marittimi, 22.233 migranti soccorsi; l’innovazione tecnologica (800 immagini satellitari ricevute e gestite dal Corpo, 145 ore di volo per monitoraggio mediante telerilevamento e 45 inquinamenti ambientali individuati) l’attività ispettiva e di controllo (7.353 navi straniere approdate nei porti italiani, 1470 navi straniere ispezionate, 140 unità detenute); le missioni ambientali e la vigilanza sulle aree marine protette (2.211 illeciti accertati e 800 soggetti segnalati alla Autorità giudiziaria, 930.000 mq di aree di demanio marittimo restituite alla legalità); la tutela della filiera ittica e del consumatore (107.000 ispezioni, 481 tonnellate di prodotto ittico sequestrato, 4.448 illeciti riscontrati).

A testimonianza della grande sinergia che lega tutti coloro che vivono e lavorano per il mare, che si contraddistingue per la solidarietà e per le nobili e antiche motivazioni che esso continua a trasmettere, è stato dedicato un momento al conferimento della Medaglia di Bronzo al merito di Marina al Capitano di Lungo Corso Pietro Sinisi.

Nella motivazione della onorificenza, consegnata dal Comandante Generale su delega del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, si legge che “in occasione del naufragio della motonave Kilic, sulla quale si era sviluppato un incendio di tale vastità da non poter essere domato dai sistemi di bordo, Sinisi al comando di Costa Luminosa ha supportato le operazioni di soccorso dimostrando elevata perizia e non comuni doti marinaresche, contribuendo al salvataggio degli 11 uomini d’equipaggio. Con il suo comportamento ha contribuito a dare lustro all’immagine della marineria italiana nel panorama istituzionale”.

Redazione

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