Addii in Forza Italia, Tajani: “lascino anche ruoli istituzionali in Parlamento”

“Chi ha lasciato Forza Italia deve dimettersi dal Parlamento”. È netto il coordinatore azzurro, Antonio Tajani, sugli addii che dopo la caduta del governo Draghi stanno segnando il partito. In principio fu Mariastella Gelmini: la ministra per gli Affari regionali e le autonomie è stata seguita a stretto giro di posta dai colleghi nell’esecutivo Renato Brunetta e Mara Carfagna. Ma anche a livello parlamentare e locale continuano le fuoriuscite. E oggi all’elenco si è aggiunto il nome della deputata Rossella Sessa.

Tajani, intervistato da Radio Capital, se la prende in particolare contro i tre ministri: “Per prima cosa dovrebbero dimettersi dagli incarichi governativi perché non si è ministri in quota personale, lo si è perché si è stati eletti all’interno di un partito“.

L’ADDIO DI SESSA

“Lascio con rammarico politico e sofferenza personale il gruppo di Forza Italia- dichiara la deputata Sessa salutando il partito di Silvio Berlusconi- da oggi sarò nel gruppo Misto. È una decisione meditata, che ritengo necessaria dopo la decisione di interrompere il sostegno al governo di salvezza nazionale guidato da Mario Draghi. Sarò sempre riconoscente a Silvio Berlusconi per le opportunità che mi ha dato, ma resto convinta che la crisi determinata dalle scelte del partito, e soprattutto dei suoi alleati, vada contro gli interessi del mondo moderato, delle imprese, dei cittadini del Mezzogiorno dove rischiano di interrompersi investimenti mai visti negli ultimi vent’anni, che avevano restituito una speranza a milioni di famiglie”.

TAJANI: “AL VERTICE DEL CENTRODESTRA SI PARLERÀ DI PROGRAMMA, NON DI CANDIDATO PREMIER”

Per quanto riguarda l’appuntamento del pomeriggio tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Tajani si dice certo che “non emergerà il nome del candidato presidente del Consiglio ma le linee del programma del centrodestra. Poi poco importa chi alzerà la coppa dopo aver vinto la partita“.

“BERLUSCONI AMBIENTALISTA VERO. IO MONARCHICO? E ALLORA?”

C’è spazio anche per un paio di battute: sul milione di alberi proposto da Berlusconi, il coordinatore forzista spiega che “lui è un vero ambientalista e lo ha dimostrato da imprenditore”. Sulla polemica nata intorno al suo passato da monarchico, Tajani dichiara: “Che male c’è, non ho mai rinnegato la mia storia. Essere monarchico non significa nulla. C’è la monarchia in tanti paesi europei. È la verità e non rinnego il mio passato”.

(Dire)

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Redazione

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