Angela Iannotta torna a casa

Angela Iannotta torna a casa dopo 7 mesi di ricovero tra cliniche private ed ospedali. Duramente provata – dopo 6 interventi chirurgici – Angela Iannotta torna a casa e riabbraccia i suoi tre bambini dopo 7 mesi lunghi di degenza ospedaliera.

Angela era finita inizialmente anche in coma dopo la prima operazione salva vita all’Ospedale di Caserta. Ora è viva grazie ad un intervento di chirurgia tecnologica (eseguita il 13 giugno scorso) al Secondo Policlinico di Napoli, da un’equipe di eccellenza con a capo il direttore della scuola di chirurgia italiana, il professore Francesco Corcione.

Il prof. Corcione, ordinario di chirurgia generale all’Universita’ Federico II di Napoli, in un’unica seduta operatoria (durata tra le 7 e le 9 ore ) è riuscito a ricostruire ad Angela parte dello stomaco, dell’esofago e dell’intestino, ‘bruciati’ dallo shock settico (causa le devastanti complicanze di due precedenti interventi di chirurgia bariatrica).

Il primo mini bypass gastrico alla Clinica Villa Letizia de l’Aquila a marzo dello scorso anno e il secondo alla Clinica Villa del Sole di Caserta a gennaio di quest’anno.

I due interventi ‘incriminati’ portano la firma del chirurgo Stefano Cristiano, indagato per lesioni colpose gravissime in ambito sanitario presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dopo le denunzie dei legali di Angela, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.

Ora la giovane mamma ha riacquistato un minimo di funzionalità alimentare e di continuità intestinale anche se è da monitorare periodicamente.

Ma un primo miracolo è avvenuto: Angela è tornata a casa con le sue gambe e ha riabbracciato i suoi bambini che non vedeva da 7 mesi.

Naturalmente la sua è una vita ora complicata per i postumi di quanto le é accaduto, ma, come ha dichiarato suo padre, “l’importante é che sia viva, grazie al professore Corcione. Eravamo pronti a tutto – ha detto Mario Iannotta – ed alla fine le nostre preghiere sono state esaudite”.

Infine il papà di Angela ha rivolto un appello alla magistratura: “Vogliamo che la giustizia faccia celermente il proprio corso e che siano accertate le responsabilità. Sono disposto a tutto pur di ottenere giustizia”.

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Redazione

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