Crisi governo, ipotesi voto il 18 o il 25 settembre

Con ogni probabilità non sarà questo Parlamento ad approvare la legge di bilancio, non ci sarà cioè l’anticipo della Manovra. A parte gli impedimenti costituzionali, pesa una valutazione di natura politica: si tratta della legge economica più importante, è ovvio che debba partorirla una maggioranza eletta.

IL GOVERNO PUÒ ‘PREPARARE’ LA FINANZIARIA

Secondo Stefano Ceccanti, costituzionalista e deputato Pd, il Governo in carica può al limite “preparare” la Finanziaria senza poterla approvare. Quest’ultima poi verrà vagliata e eventualmente approvata, dal nuovo Parlamento.

I TEMPI DEL VOTO E QUELLI DELLA MANOVRA

Com’è noto, la Manovra deve essere approvata entro la fine dell’anno. Ma da questo punto di vista non ci dovrebbero essere rischi. L’orientamento che sembra emergere nel Governo in carica per gli affari correnti è di andare a elezioni a settembre, tra il 18 e il 25 settembre. In tempo perché il nuovo esecutivo affronti la sessione di bilancio.

POSSIBILE CDM STASERA SULLA DATA DELLE ELEZIONI

Potrebbe tenersi addirittura stasera il Consiglio dei ministri che emanerà il decreto di indizione delle prossime elezioni alla luce delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. A quanto si apprende, a Palazzo Chigi sono già allertati per la convocazione del Cdm in attesa che nella giornata di oggi al Quirinale, dopo l’incontro con i presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella possa firmare il decreto di scioglimento delle Camere a seguito della crisi di Governo.

I colloqui con i presidenti delle due Camere del Capo dello Stato, oggi pomeriggio, sono infatti necessari per firmare di decreti di scioglimento del Parlamento. L’articolo 88 della Costituzione recita “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse”. La data delle elezioni va indetta entro 70 giorno dallo scioglimento del Parlamento.

In base all’articolo 61, le elezioni vengono indette con decreto del governo “entro 70 giorni dopo lo scioglimento delle Camere. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti“.

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Redazione

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