Lusciano. IV: “consiglio comunale come una giungla”
“Dopo le tensioni tra maggioranza e minoranza iniziate nel consiglio comunale del 29 giugno che hanno scritto una imbarazzante pagina politica è dovuto intervenire il signor Prefetto nel raccomandare che il comportamento di ciascun consigliere sia improntato al reciproco rispetto istituzionale e invitare tutti affinché venga assicurato un sereno svolgimento dei lavori del civico consesso.
Andando per ordine, in quell’occasione dopo un’accesa discussione, la presidente del consiglio, ha dovuto sospendere la seduta. Il 13 luglio è stato convocato nuovamente il consiglio comunale nel corso del quale, legittimamente, ognuno ha giustificato la propria posizione.
“L’intervento del primo cittadino tenutosi durante lo svolgimento del secondo consiglio comunale si è concentrato su quanto successo il 29 giugno, ovvero: ‘C’erano cittadini che continuavano a istigare e a fare inciuci sulla questione appena accaduta ed eventualmente sono pronto a fare i nomi’”. Ad intervenire è il coordinamento della sezione di Italia Viva (guidato da Luciano Dell’Aversano Orabona) che, sfidando, la diffidenza di qualche giornalista di poco conto, commenta: “sono sempre quelli che ci mettono la faccia e il coraggio. Il referente di Italia Viva sostiene che il sindaco Nicola Esposito con la sua esposizione non considera quanto consigliato dal Prefetto di Caserta inerente al rispetto istituzionale. La nota non vuole essere una polemica di natura politica ma semplicemente una considerazione a onor del vero perché in quella occasione era presente e da responsabile di un’area politica, si sente in imbarazzo. Ha aspettato qualche settimana prima di intervenire perché si sarebbe aspettato, da parte di tutto il consiglio comunale, un “mea culpa” e le dovute scuse a quei cittadini presenti nella seduta del 29 giugno. Le parole dette da chi rappresenta una istituzione sono di una gravità inaudita: ‘…allontanati da questa gente di m….a’; termini come “delinquente”, “camorrista” oppure “ti faccio un bip così”. Senza dimenticare “sti quatt muccusiell” oppure, “pur correndo qualche rischio e se candidiamo a tizio, nessuno più parla’ oltre a tante offese reciproche”.
“Con onestà intellettuale, se qualcuno ha paragonato il contesto ad una giungla, personalmente, quella sera ha accostato le scene a cui ha assistito ad un vero e proprio Bronx: se non fosse stato per qualche cittadino presente, probabilmente, ci sarebbe stato anche uno scontro fisico. Riprendendo le parole di alcuni presenti si è concordi nel ritenere che: “questo è un consiglio comunale pericoloso”.