M5S a pezzi, altri ‘grillini’ responsabili con Di Maio

Ormai il Movimento 5 Stelle sembra essere in mano alla parte più agguerrita, quella che vuol tornare alle origini. Quando si massacravano gli avversari politici e li si mandava affanculo con il popolo dei loro elettori che festeggiava.

Si sono convinti che in questo modo si riprenderanno i milioni di voti perduti in questi anni, che portare il Paese alle elezioni è un valore che magari gli varrà la riconferma del posto.

Pura illusione, tutti gli analisti hanno spiegato e rispiegato che quella storia lì è passata, che quella speranza di cambiare tutto e tutti che avevano intercettato oggi li guarda schifati, costretti all’astensione.

Al momento, questo l’idem sentire delle nostre fonti, c’è l’80% di possibilità che si voti il prossimo 9 ottobre, che nulla potrà far sì che il premier Mario Draghi, quando mercoledì sarà in Parlamento, torni indietro e ritiri le dimissioni presentate ieri e respinte dal Capo dello Stato.

Ascoltando alcune voci dentro al M5S emerge questa possibilità: che la maggioranza di Governo resti sostanzialmente la stessa, con la fuoriuscita di altri 40 parlamentari dalla maionese impazzita del M5S che andrebbero ad aggiungersi alla già folta pattuglia parlamentare del gruppo Insieme per il futuro di Luigi Di Maio. A quel punto Conte e chi resterà con lui se ne andrà all’opposizione.

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(Dire)

Redazione

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