Operatrice ecologica punta con aghi: erano nel sacchetto

“Vorrei che capissi la malvagità del tuo gesto, perché lasciando quel sacchetto sapevi che noi della Bar.S.A. ci avremmo messo le mani. Sei un criminale che intenzionalmente voleva fare del male a qualcuno e quel qualcuno sono stata io ma pensa se al mio posto ci fosse stato un bambino o una donna incinta”. È uno stralcio della lettera che l’operatrice ecologica della società che a Barletta si occupa di raccolta dei rifiuti ha scritto dopo che ieri, mentre era a lavoro, si è punta ad aghi sporchi di sangue contenuti in un sacchetto in plastica lasciato appeso a un cestino per la carta in pieno centro città.

La donna è stata sottoposta alla profilassi per scongiurare il pericolo di contrarre l’Hiv o forme di epatite. “Mi auguro che questa storia non porti con sé conseguenze gravi per la mia salute e che per me questo resterà solo un brutto ricordo ma per molte notti ancora non riuscirò a chiudere occhio e mi auguro che la stessa cosa possa succedere a te riflettendo su queste mie poche righe”, aggiunge ricordando ai cittadini che “dietro le divise che indossiamo, ci sono uomini e donne che con dignità cercano di svolgere il loro lavoro al meglio ma che puntualmente vengono sbeffeggiati e bistrattati. Quando accaduto rappresenta il punto più alto di inciviltà e mancanza di rispetto nei nostri confronti”. “Vi chiedo – aggiunge – solo di pensare alle conseguenze delle vostre azioni scellerate perché a volte possono essere devastanti non solo per il corpo ma anche e soprattutto, per l’animo delle vittime”.

(Adp/Dire)

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Redazione

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