Pensioni, il 2% vengono pagate a italiani emigrati all’estero
Italiani popolo di migranti, ma oggi la scelta di emigrare non è più necessariamente legata alla necessità o al bisogno, come avveniva nel secolo scorso. Oggi si emigra per varie ragioni, dal perseguimento di un interesse, per raggiungere un figlio che si è trasferito o per vivere in un Paese in cui la pensione possa permettere una vita migliore.
Questa mattina nel convegno ‘Il fenomeno migratorio e gli effetti sulle pensioni pagate all’estero’ è emerso come il 2% delle pensioni pagate dall’Istituto nazionale della previdenza sociale sono a favore di italiani emigrati all’estero. Secondo i numeri della fondazione Migrantes per ogni cento italiani presenti in Italia ce ne sono nove che vivono all’estero.
Sarebbero infatti 5.6 milioni gli iscritti all’Aire, Anagrafe italiani residenti all’estero. Le comunità di italiani più numerose si trovano in America Latina, soprattutto in Argentina dove si trovano circa 884.187 pensionati, anche la Germania è una delle mete più gettonate con circa 801.082 italiani in pensione, al terzo posto la Svizzera con 639.508 connazionali. Seguono a distanza le comunità residenti in Brasile, poco più di 500 mila, in Francia, 444 mila, Regno Unito, oltre 412 mila, e Stati Uniti, quasi 290 mila.
Anche se gli italiani in pensione sono un po’ ovunque anche nel posto più remoto del mondo: l’arcipelago Tristan da Cunha nel bel mezzo dell’oceano Atlantico dove due degli otto cognomi più diffusi sono di origine genovese. La storia infatti racconta come nel 1892 qui vi approdarono due naufraghi, originari di Camogli, che decisero di rimanere sull’isola contribuendo all’ampliamento della comunità.
(Edr/ Dire)