Quattro casinò italiani tra storia, cambiamenti e caratteristiche uniche

Quando si parla di casinò, chiunque ha fissa nella propria mente l’immagine delle luci brillanti delle insegne di Las Vegas, tra giochi di fontane, hotel prestigiosi e appunto i tanti luoghi dove poter entrare per sfidare la fortuna e provare a sbancare il tavolo verde.

“Quel che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas” si suole dire, infatti, approcciandosi in questa città capita spesso di entrare quasi come in un universo parallelo dove si perde la cognizione del tempo e non solo. C’è chi riesce a mantenere la lucidità e magari moltiplicare le proprie puntate e chi invece si fa sopraffare dal gioco e torna a casa con le tasche vuote.

Quelli di Las Vegas però non sono i casinò più conosciuti al mondo. Tra gli altri figurano quello di Monte Carlo e anche i tanti che affollano la piccola ma grande Macao, uno microstato che si trova al sud della Cina e che si potrebbe un po’ vedere come una Las Vegas d’oriente.

Non mancano però i casinò italiani che sono sì pochi ma comunque molto importanti e prestigiosi anche per i luoghi in cui sono situati. Allo stato attuale solo quattro sono ancora aperti in Italia, mentre altri dodici hanno ospitato i giocatori italiani e non durante il Novecento, ma sono poi stati chiusi dopo pochi anni o decenni.

Tra quelli ancora in attività, il più antico è quello di Venezia, il quale ha visto la luce nel 1638 e nel corso di questi quasi quattro secoli ha avuto differenti sedi. La prima situata a San Moisé, quindi quella del Lido che ha avuto una vita relativamente breve di appena 60 anni tra fine anni Trenta e fine anni Novanta, ma nel frattempo ha potuto vantare una doppia sede con l’apertura di Ca’ Vendramin tutt’ora attiva.

Insieme a quest’ultimo figura anche il casinò posto sul Canal Grande e quello a Ca’ Noghera che è definito il primo casinò all’americana d’Italia.

Il secondo per importanza, oltre che ad essere quello attivo da più tempo nello stesso locale è il Casinò di Sanremo, in Liguria, che ha iniziato ad accogliere i giocatori a partire dal 1905 e che nel corso del secolo scorso ha inglobato varie case di gioco come quella di Ventimiglia e Ospedaletti, per citarne alcune.

Prima di parlare degli altri due casinò italiani, ricordiamo però che nel caso non aveste la possibilità e la fortuna di recarvi personalmente in una di queste case di gioco, c’è sempre la valida alternativa dei migliori casino online europei, dove poter giocare comodamente dal proprio cellulare ai tavoli verdi più importanti.

Tornando ai casinò italiani ancora in attività, il terzo che citiamo è quello di Saint-Vincent, situato in Valle d’Aosta e conosciuto anche come Casinò de la Vallée. Aperto nel 1921, vede la sua particolarità nel fatto di essere in una struttura quasi completamente in vetro, che si affaccia direttamente davanti alle alte montagne delle Alpi.

L’ultimo ma non per importanza è il Casinò di Campione d’Italia. Anche in questo caso, questa casa da gioco si può definire peculiare e unica nel nostro paese, perché situato nell’unica exclave italiana, la quale appartiene alla provincia di Como e si affaccia sul lago di Lugano in Svizzera, oltre ad essere circondato dal Canton Ticino.

Dopo un periodo di difficoltà affrontato negli ultimi anni – che ha visto la struttura abbandonare e tornare nelle mani del comune – quest’ultimo casinò ha riaperto all’inizio del 2022 con meno personale e meno tavoli di gioco rispetto al passato. Inoltre, per poter accedere allo stesso comune, bisognerà attraversare la nuova frontiera svizzero-italiana, istituita un paio di anni fa, in seguito all’entrata nell’area doganale dell’Unione Europea.

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Redazione

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