(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Dire Ambiente
Il TG Dire Ambiente a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.
Ecco i titoli:
ISPRA: IN 2021 INCENDI SOPRATTUTTO SU SUD E ISOLE
Gli incendi del 2021 hanno inciso prevalentemente sulle aree del Mezzogiorno. Secondo i dati raccolti da ISPRA la Sicilia è la regione che ha registrato le maggiori porzioni di aree bruciate, circa il 3,5% della superficie complessiva regionale. La seconda regione è la Calabria, per una superficie pari al 2,4%. La regione che nel 2021 ha subìto, in termini di superficie forestale bruciata, il maggiore impatto per incendi è la Calabria. Nello specifico, la superficie totale di boschi interessata da incendi rispetto al totale delle aree andate bruciate è pari al 37%. La Sicilia è la seconda regione per impatto sulle aree boschive (circa il 12%). Tra le coperture forestali maggiormente devastate dal fuoco le latifoglie sempreverdi, come leccete e boscaglie di macchia mediterranea, e le conifere, prevalentemente piantagioni artificiali. La Sardegna è la terza regione più colpita in termini di aree forestali bruciate rispetto al contesto nazionale. L’isola ha subito soli 40 roghi, rispetto, ad esempio, ai circa 500 della Sicilia, ma in un unico evento, avvenuto a fine luglio nel complesso Forestale Montiferru-Planargia, è stato colpito dalle fiamme circa il 63% del totale del territorio interessato da incendi della Regione, l’incendio più esteso in tutta Italia in termini di area bruciata che comprende 10 comuni del Montiferru.
‘MARE MONSTRUM’, CONTINUA ASSALTO A MARE ITALIANO
Abusivismo edilizio, deficit di depurazione e inquinamento, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. Dagli illeciti penali a quelli amministrativi, 55.020 mila i reati contestati nel 2021 alla media di 7,5 ogni chilometro di costa, ossia un illecito ogni 133,3 metri. 24.900 le sanzioni, 20.485 le persone arrestate o denunciate, 7.021 i sequestri, 392 le società denunciate e 270 quelle sanzionate. Tra sequestri e sanzioni, il business del mare violato è di oltre 626 milioni di euro, in flessione rispetto al 2020. La maggior parte delle misure riguarda l’inquinamento e i rifiuti, con oltre 577 milioni di euro. Questo il quadro che emerge dalla 23esima edizione del rapporto ‘Mare Monstrum’ di Legambiente. A guidare la classifica delle aggressioni all’ecosistema marino su base regionale è, anche nel 2021, la Campania, seguita da Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria e Lazio. Prima regione del Nord è il Veneto, mentre nelle quattro regioni a “tradizionale presenza mafiosa” – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – si concentra il 46,1% di tutti i reati e gli illeciti amministrativi accertati nel nostro Paese. Il fattore di pressione di gran lunga prevalente rimane quello del ciclo illegale del cemento, dalle villette abusive all’occupazione illegale delle spiagge, che da solo rappresenta il 50,3% del totale degli illeciti accertati, seguito dall’illegalità connessa ai fenomeni d’inquinamento e alla gestione dei rifiuti (25,3%) e dalla pesca di frodo (20,8%).
OK DECRETI STRATEGIA RIFIUTI ED ECONOMIA CIRCOLARE
Arrivano i due decreti approvati dal ministero della Transizione ecologica per attuare la Strategia nazionale per l’economia circolare e il Programma nazionale di gestione dei rifiuti: due riforme strutturali previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e previste entro il primo semestre dell’anno. La Strategia nazionale per l’economia circolare è il programma che identifica le azioni necessarie per generare materie prime seconde e creare nuove catene di approvvigionamento riducendo gli sprechi e la produzione dei rifiuti. Il Piano nazionale per la gestione dei rifiuti rappresenta invece lo strumento di programmazione nazionale che fissa gli obiettivi e le linee guida strategiche che le Regioni e le Province autonome devono considerare nella predisposizione dei piani regionali per le gestione dei rifiuti. I due provvedimenti forniscono un quadro di riferimento cruciale per la transizione ecologica, con la Strategia che rappresenta uno strumento cruciale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica del paese e giunge a compimento di un processo iniziato nel 2017 dall’allora ministero dell’Ambiente. “Troppo spesso il tema dei rifiuti è stato trattato in modo ideologico e questo ha allontanato le soluzioni e aggravato i problemi- dice Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione ecologica- ora è il tempo del coraggio e della concretezza”.
BIOFUEL SU JET AERONAUTICA, ‘VERDI’ ANCHE I CACCIA
Biofuel per gli aerei militari, e anche i caccia diventano ‘verdi’. Primi voli sperimentali per un aereo dell’Aeronautica Militare alimentato da una miscela di carburante contenente biocombustibile fino al 25%, nell’ambito di una cooperazione tra con ENEA e CNR avviata nel 2017. I test sono stati condotti alla Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale di Pratica di Mare su un caccia AMX, dopo diverse prove motore a terra per verificare le prestazioni del combustibile fossile miscelato con biofuel a diverse percentuali (dal 20% al 25%). Il Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica ha pianificato e condotto i due voli effettuati – il primo con miscelazione al 20% e il secondo al 25% – e ha provveduto anche alla raccolta dei dati di performance motoristica. Il progetto rappresenta una pietra militare nel percorso verso la transizione ecologica in ambito militare, segnalano Aeronautica Militare, CNR e ENEA, in un contesto globale sempre più sensibile ai temi della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento, della sicurezza energetica e della resilienza per capacità e funzioni.
(Dire)