Bambino in shock anafilattico salvato dai vigili urbani

L’ambulanza tardava ad arrivare e così una pattuglia di agenti della polizia locale ha deciso di intervenire per aiutare un bambino di 10 anni colpito da shock anafilattico, salvandogli la vita.

È successo nel pomeriggio di ieri a Monopoli (Bari) a un bimbo che con i genitori ha raggiunto da Pavia la città pugliese per le vacanze estive.

A chiedere aiuto sono stati i genitori quando hanno visto il figlio stare male: aveva difficoltà respiratorie ed era affaticato.

La chiamata al 118 e l’ambulanza che aveva bisogno di tempo per raggiungere la località indicata. I vigili urbani, dopo un rapido consulto con la centrale e l’ufficiale capo-turno, hanno deciso di non perdere minuti preziosi e con l’auto di servizio hanno trasportato il bambino all’ospedale della città, il San Giacomo. Con ogni probabilità, il bambino ha avuto uno shock anafilattico dovuto a una intolleranza alimentare che ha richiesto anche un breve periodo di osservazione in reparto. “Al piccolo vanno gli auguri di pronta guarigione con la speranza possa trascorrere altro tempo nella nostra Monopoli”, le parole da parte del comando della polizia locale.

LA REPLICA DELL’ASL: “NESSUN RITARDO”

“Non è emersa alcuna carenza da parte del servizio di soccorso sanitario, come risulta dalle registrazioni telefoniche acquisite dalla centrale operativa del 118” né “presunti ritardi”. È quanto precisa in una nota la Asl di Bari in merito al bambino di 10 anni colpito da shock anafilattico e trasportato in ospedale dalla polizia locale per un presunto ritardo dell’ambulanza.

“È veritiero – continua l’azienda sanitaria barese – che gli agenti hanno deciso di trasportare con l’auto di servizio il bambino all’ospedale San Giacomo, contattando il proprio comando che, a sua volta, ha chiamato la centrale operativa del 118, informandola di voler agire autonomamente”.

In particolare, pur rilevandosi la buona fede dei soccorritori, è emerso in modo quanto mai evidente – oltre all’efficacia delle cure prestate in Pronto soccorso – l’opportunità di evitare procedure estemporanee e soccorsi autogestiti, anche in presenza di un codice azzurro e a maggior ragione in casi più gravi e in assenza di specifiche nozioni di primo soccorso”, prosegue la nota in cui “si ribadisce la necessità di contattare sempre la centrale operativa 118 e di seguire le istruzioni pre-arrivo impartite dagli operatori di Centrale in attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso”.

(Dire)

Redazione

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