BTp€1 2041: conviene investire?
Nel novero dei bond indicizzati al tasso di inflazione Eurostat c’è il BTp€1 2041, che però rischia di provocare una brutta sorpresa a chi decide di comprarlo: nel momento in cui lo si acquista, infatti, si finisce per spendere più di quel che si immagini. A questo proposito, trovi un interessante articolo su blowingpost.it: leggilo per saperne di più.
Di certo adesso i titoli di stato indicizzati all’inflazione sembrano essere di moda dopo che per lungo tempo sono stati trascurati praticamente in ogni parte del mondo. La colpa, se così si può definire, è del ritorno dell’inflazione, che mette a rischio il potere di acquisto del capitale; di conseguenza il mercato non può che far altro che provare a proteggersi.
I bond italiani
Nel nostro Paese sono due i tipi di bond che sono correlati all’incremento dei prezzi al consumo: si tratta dei BTp Italia e dei BTp€i. Tra le due proposte ci sono differenze piuttosto significative, ma non tutti conoscono i problemi legati a questi due bond. Un esempio viene offerto proprio dal BTp€1 2041, che è un bond indicizzato all’inflazione Eurostat e che è stato emesso ben 13 anni fa, nel 2009. Di conseguenza, si trattava di un bond ultra trentennale al momento della sua emissione. D’altro canto, quella che veniva offerta era una cedola davvero importante, pari al 2.55% reale.
Il prezzo e il rendimento del BTp€1 2041
Al momento sul mercato obbligazionario telematico di Borsa Italiana la quotazione di questo titolo è pari a 123,15. In altri termini, se si desidera inserire un titolo di 1000 euro nominali in portafoglio, è necessario spendere 1231 euro e 50 centesimi. Il rendimento lordo a questo prezzo era di 1.17%. Se si tiene conto del fatto che nelle stesse ore il rendimento del BTp 2041 con cedola fissa è pari al 3.32%, risulta evidente che il tasso di inflazione che ci si attende fino alla scadenza, praticamente fra 19 anni, è pari al 2.15% annuo. Un dato che si ricava dalla differenza fra l’uno e l’altro rendimento.
Una brutta sorpresa
Purtroppo i conti non sono così semplici, perché a ben vedere per comprare il BTp€1 2041 è necessario in realtà spendere più di 1500 euro, al netto del rateo per la cedola. Ecco svelata la spiacevole sorpresa che stupisce chi non ha molta dimestichezza con il settore dei bond indicizzati all’inflazione dell’Eurozona. Il motivo è presto detto: si effettua la quotazione dei prezzi dei BTp€1 sul mercato secondario in termini reali, il che vuol dire che il prezzo di quotazione non prende in considerazione la componente di indicizzazione. Il prezzo al quale i BTp€1 sono venduti o comprati sul mercato, che è il prezzo di negoziazione, si ricava moltiplicando il coefficiente di indicizzazione legato alla data di regolamento della transazione per il prezzo di quotazione.
Come funziona
In altri termini, i BTp€1 vengono rimborsati alla scadenza per un valore che corrisponde al capitale nominale rivalutato del tasso di inflazione che è stato cumulato dalla data di emissione. Ipotizzando di avere a che fare con un aumento del 15% dell’indice dei prezzi fra la data di emissione e la data di scadenza, il rimborso del capitale sarebbe a 115, vale a dire 100 x 11.5. Questo coefficiente di indicizzazione non è incluso nel prezzo che è presente sugli schermi di Borsa Italiana, che invece riporta unicamente la quotazione che deriva dall’incontro tra la domanda e l’offerta. In questa circostanza è pari a 123.15. Tuttavia poi bisogna effettuare la moltiplicazione per il coefficiente di indicizzazione, che riguarda l’incremento dei prezzi che si è verificato dal 2009 in poi.